Via Poma: un giallo lungo 22 anni, 3 imputati e nessun colpevole
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Via Poma: un giallo lungo 22 anni, 3 imputati e nessun colpevole

Via Poma: un giallo lungo 22 anni, 3 imputati e nessun colpevole

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(AGI) - Roma, 27 apr. - E' la sera del 7 agosto del 1990. Invia Poma 2, a poca distanza da piazza Mazzini a Roma,nell'ufficio dell'Associazione italiana alberghi dellagioventu', viene trovato il cadavere di Simonetta Cesaroni, 20anni, trafitta da 29 coltellate. La sorella Paola, preoccupataperche' Simonetta non rincasava, da' l'allarme assieme alfidanzato: sul posto sono presenti anche il datore di lavorodella vittima, Salvatore Volponi e il figlio. Simonetta e'nuda, ma per il medico legale non ha subito violenza sessuale.Le indagini, condotte dal pm Pietro Catalani che ha affidatoalla polizia gli accertamenti, ruotano subito attorno allafigura del portiere dello stabile, Pietrino Vanacore: nellastanza del delitto, infatti, e' stato trovato poco sangue ecosi' gli investigatori ipotizzano che l'assassino abbia avutotutto il tempo per pulire e far sparire ogni traccia. Il 10agosto proprio Vanacore viene fermato per una macchia ematicasospetta sui pantaloni. Il tribunale del riesame lo scarceraventi giorni dopo: quella macchia non ha nulla a che vedere conil sangue di Simonetta. L'8 ottobre sono noti i risultatidell'autopsia: il volto presenta sei ferite e diverseecchimosi; una ferita al collo e' "trasfossa", ossia passata daparte a parte. Sono otto i tagli nella zona toracica,quattordici in quella pubico-genitale. La morte e' avvenuta trale 18 e le 18.30. Il 26 aprile del '91 il gip Giuseppe Pizzutiaccoglie la richiesta della procura e archivia la posizione diVanacore, di due suoi familiari e di altre tre persone chefrequentavano l'ufficio di via Poma. Il 3 aprile del 1992, unavviso di garanzia viene notificato a Federico Valle, nipotedell'anziano architetto Cesare Valle, che abita nel palazzo divia Poma e che la notte del delitto aveva ospitato Vanacore. Achiamare in causa Valle e' un testimone austriaco, RolandVoller, che dice di sapere chi e perche' ha ucciso Simonetta.Il giovane Valle e di nuovo Vanacore vengono prosciolti(rispettivamente dall'accusa di omicidio e di favoreggiamento)dal gip Antonio Cappiello il 16 giugno del 1993, provvedimentopoi confermato dalla Cassazione il 17 giugno del 1994. Il 20agosto 2005, muore, a seguito di una pancreatite, il padre diSimonetta, Claudio, che ogni giorno, per anni, si presentava inprocura per spronare gli inquirenti ('in primis' il pmSettembrino Nebbioso) a trovare l'assassino. Il fascicolo, nel2004, viene preso in consegna dal pm Roberto Cavallone (attualecapo della procura di Sanremo) che decide di sottoporre alleanalisi dei carabinieri del Ris gli indumenti di SimonettaCesaroni che, da tempo repertati, non erano stati piu' oggettodi approfondimento. Il 6 settembre del 2007 Raniero Busco,all'epoca del delitto fidanzato di Simonetta, viene iscrittosul registro degli indagati per omicidio volontario: standoalle analisi scientifiche, c'e' compatibilita' tra il suo dna ele tracce biologiche scoperte su corpetto e reggiseno dellavittima. Una lesione sul capezzolo sinistro di Simonetta, poi,sarebbe riconducibile a un suo morso. Il 28 maggio del 2009Busco viene rinviato a giudizio e il 3 febbraio del 2010compare come imputato davanti alla corte d'assise. Il 9 marzoviene trovato morto in mare, in localita' Torre Ovo, ilportiere Pietrino Vanacore: tre giorni dopo avrebbe dovutodeporre in udienza come testimone. Per gli inquirenti e'suicidio. Il 26 gennaio 2011 Busco viene condannato a 24 annidi carcere, la procura aveva chiesto l'ergastolo. Il 24novembre 2011 comincia il processo d'assise d'appello: vienedisposta una nuova perizia che smonta le conclusioni deiconsulenti della procura. Il 23 aprile 2012 il sostitutoprocuratore generale Alberto Cozzella chiede la conferma dellasentenza di primo grado e, in subordine, una nuova perizia "chesia degna di tale nome". Il 26 aprile la difesa sollecital'assoluzione di Busco: "chi ha ucciso Simonetta e' un mostro eBusco non lo e'". Il 27 aprile, la corte d'assise d'appelloassolve Busco per non aver commesso il fatto. .
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