Vita da musicista on the road, tanti chilometri pochi soldi

Roma - Sesso, droga e rock n' roll. Ci si immagina così la vita "on the road" di una band ma la realtà è assolutamente diversa. Musicisti militanti che pur di inseguire la loro passione ogni notte affrontano "interminabili" viaggi esponendosi così al rischio di diventare vittime della loro stessa passione. Sono tutte cuneesi i quattro morti dell’incidente avvenuto stanotte sulla A21, non lontano da Brescia. L’autista di un camion, risultato poi negativo al test per l’utilizzo di alcol e droga, ha "saltato" il guard rail, invadendo la corsia opposta e travolgendo il furgone su cui viaggiava un gruppo musicale di Murazzo di Fossano, il Tony Mac Music Show, specializzato in feste di piazza e matrimoni.
"L'unica cosa che muove i musicisti on the road è la passione, non di certo i compensi" ne è convinto Marco Bodini rappresentante di Milleuno eventi che parlando all'Agi ha spiegato quante difficoltà e pericoli corrono ogni notte questi "nuovi talenti". "Sono centinaia le cover band o tribute band che ogni giorno attraversano in lungo e largo l'Italia pur di poter esprimere la loro passione e tentare di realizzare il loro più grande sogno, entrare nell'Olimpo degli dei della musica" - ha aggiunto. E' dura la vita dei musicisti, durissima quella delle piccole band che si adattano a tutto pur di suonare. L'offerta è molta, la richiesta no. In pochi sono disposti a pagare adeguatamente "Mediamente una band con 4 elementi - spiega Bodini - non viene pagata più di 600 euro, ma sono in molti a spostarsi per 400. Senza citare i professionisti che accettano persino 150 euro. Se non hai un nome sei costretto a dover cedere altrimenti non lavori"
(AGI)