Tornano i Duran Duran e Roma si scatena con loro - VIDEO

Tornano i Duran Duran e Roma si scatena con loro -  VIDEO
 Duran Duran, concerto Roma

Roma - Può un festival rock partire con una band che è stata per dieci anni abbondanti l'icona del pop? Può, se quella band sono i Duran Duran, se la rassegna è il Postepay Sound Rock in Roma e soprattutto se il pubblico è composto da quaranta-cinquantenni pronti a scatenarsi sulle note di 'Rio' e 'Wild Boys', ma che nel frattempo sono passati per i Red Hot Chili Pepper, gli Oasis, i Green Day e non disdegnano gli spettacolari Muse. Un festival trasversale - i prossimi in scaletta sono i Nightwish con il loro metal sinfonico - per un pubblico trasversale. Tanto che tra teste canute, tinte e pelate spiccavano qua e là le chiome di figli adolescenti che hanno ereditato la passione dei genitori un po' come alla generazione di papà e mamma era capitato con i Doors e i Led Zeppelin. 

Sul palco, per un'ora e tre quarti, Simon Le Bon e compagnia tornati in gran forma dopo lo show più posato di quattro anni fa al Centrale del tennis. Un frontman meno imbolsito e scatenato come ai tempi d'oro e un pubblico letteralmente in delirio. Del resto, il mestiere c'è: sedimentato in trent'anni di oculata gestione del pubblico che ha permesso alla band di non uscire mai davvero di scena - come invece accaduto ai rivalissimi Spandau Ballet - e di continuare a pubblicare con regolarità album accattivanti come l'ultimo, Paper God, che dà il titolo al tour. 

Ce n'è per tutti i gusti: sotto un cielo che minaccia tempesta, ma risparmia i seimila fan che si assiepano a Capannelle lo show si apre con 'Paper Gods'. Ritmi pop riconoscibili e di facile presa per mantenere fede all'impegno di promuovere il nuovo disco e poi ci si precipita a capofitto nella nostalgia, a partire da quella 'Wild Boys' che vede tutto il pubblico saltare e ballare come se sulle spalle - e sulle gambe - ci fossero trent'anni di meno. Poi è il turno di 'Hungry Like the Wolf' e 'A View to a Kill', fino ai primi anni '90 di 'Come Undone'. Il momento piu' emozionante si innesca quando, nel bel mezzo di Planet Earth, la band attacca 'Space Oddity' e sul mega schermo alle spalle dei Duran Duran fa capolino David Bowie. 

E tra titoli storici e tracce più recenti - 'Last Night in the City',  'What Are the Chances?', 'Notorious', 'Pressure Off', 'Ordinary World', 'I Don’t Want Your Love', 'White Lines', 'Sunrise', 'New Moon on Monday', 'The Reflex' e 'Girls on Film' - Simon e compagni travolgono la folla fino alla fine. Manca solo il bis e quando la band torna in scena, il pubblico sa già cosa lo aspetta: una promessa che non può non essere mantenuta. 'Save a Prayer' e 'Rio', le hit che hanno fatto innamorare e ballare una generazione. (AGI)