R oma - Sbarca al Salone del Libro di Torino il giallo di Brigitte Glaser, che dopo il successo di "Delitto al pepe rosa" riporta Katharina, la bella cuoca-investigatrice, a casa sua, nella Foresta nera, in "Morte sotto spirito". "A molti lettori e ad ancora piu' lettrici piacciono le storie di Katharina perche' si riconoscono nei rapporti con la madre o con i fidanzati", spiega Glaser in questa intervista. E, se le chiedi, perche' ha scelto come protagonista dei propri gialli una donna, risponde: "E perché no? Da sempre nei gialli compaiono le detective femminili: la Miss Marple di Agatha Christie, la Harriet Vane di Dorothy Sayers, poi negli anni ottanta la V.I. Warshawski di Sara Paretsky: tutte grandissime investigatrici. Ho sempre voluto raccontare le mie storie da un punto di vista femminile. E' piu' insolita semmai la combinazione di investigatrice e cuoca. Le detective nelle alte sfere della gastronomia sono molto piu' rare che le cuoche nei romanzi gialli". La tramma, questa volta, si svolge nella Foresta Nera. Katharina Schweitzer, oltre a fare i conti con la madre allettata e tirannica, si trovera' presto a inciampare in un omicidio misterioso. Nel fondo di una cava viene trovato morto Konrad Hils, leader del comitato contro la costruzione della pista da sci indoor. Tra torte con panna, cioccolato e ciliege, battute di caccia ad alto tasso alcolico e distillerie casarecce, solo grazie al suo solito fiuto sopraffino, la cocciuta Katharina riuscira' a non farsi confondere. E a svelarci, insieme al colpevole, un ambiente, un clima sociale, un modello culturale: "Il giallo -dice Glaser, il cui libro, edito da Emons, sara' presentato sabato 14 maggio al Salone- di solito e' ambientato nel presente e non racconta solo i crimini e le loro soluzioni ma anche la quotidianita' delle persone. Ci fa vedere come viviamo, le nostre relazioni (ma anche le famiglie "patchwork", i single ecc.). Ci racconta come arrediamo le case, cosa mangiamo o non mangiamo, che cosa possediamo o non possediamo, cosa sogniamo e cosa odiamo. In questo senso i gialli rendono un´immagine molto precisa e dettagliata di un Paese. Anche i miei libri fanno questo. I romanzi di Katharina sono ambientati tra Colonia e la Foresta Nera, quindi rispecchiano chiaramente la differenza fra citta' e campagna in generale, ma anche fra la Renania e il Baden in particolare. In effetti, anche il ritmo e' diverso a seconda dell´ambientazione. Le storie di Colonia sono piu' veloci, sono affannate come le grandi citta', quelle del Baden sono piu' lente e rilassate. E come dicevo prima, anche gli argomenti sociali e politici hanno una loro importanza. Ma poi con una cuoca come protagonista anche il cibo e' sempre al centro dell'attenzione".
Non e' un momento felice quello attuale nelle relazioni tra italiani e tedeschi, ma in soccorso arriva la tavola. "Il cibo unisce, placa, rende felici", sottolinea l'autrice, "i tedeschi amano la cucina italiana, ma sono ancora troppo attaccati ai soldi per comprare ingredienti di buona qualita'. In questo campo abbiamo ancora molto da imparare dagli italiani. E' pero' anche vero che la cucina tedesca e' molto migliorata negli ultimi vent'anni. Mentre prima si imitavano semplicemente le ricette degli altri, oggi la regionalita' del prodotto e' tornata a essere un valore e questo si riflette anche nei piatti. Chissa', forse un giorno anche gli italiani si interesseranno alla cucina tedesca? Durante il mio tour con Delitto al pepe rosa, a Napoli mi hanno chiesto se veramente in Germania esistevano cosi' tante varieta' di patate come si racconta nel libro. La risposta e' si'! E altrettante buonissime ricette". (AGI)