P aolo Cognetti ha vinto la 71esima edizione del Premio Strega con Le otto montagne. L'autore, che ha vinto anche la quarta edizione del Premio Strega Giovani 2017, felice e commosso per il prestigioso riconoscimento, ha dedicato la vittoria alla montagna: "Perché è un posto abbandonato, dimenticato e distrutto, in molti casi dalla città, e io mi sono votato a cercare di raccontarlo. Ho cercato di fare il portavoce, il tramite tra la montagna, la pianura e la città, che sembrano lontanissimi. E io provo a raccontare quelle storie per chi non le conosce e vive troppo lontano, e cerco in qualche modo di salvare il mondo in cui vivo".
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Per raccontare - e spiegare - un libro così facile e al tempo stesso così complesso, Andrea Falcone e Alice Rebolino, 'cartografi' della Scuola Holden, hanno realizzato un'infografica, quasi un disegno (leggi qui).
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Fin dalla sua genesi, Le otto montagne è stato un caso letterario: è stato tradotto in oltre 30 paesi e definito "un classico, quasi un meteorite di altri tempi dentro un universo a volte in fuga dai grandi temi" (Maurizio Crosetti su 'Repubblica'). Le otto montagne racconta la storia di Pietro, un ragazzino di città solitario e un po' scontroso, del suo rapporto con i genitori, con il suo amico Bruno e, soprattutto, con la montagna. Dal palco dello Strega Cognetti ha detto senza mezzi termini: "'Natura' è una parola che usano le persone di città". È una storia "di padri e figli, di abbandono della civiltà, di libertà della vita selvatica. Ho sempre avuto il ricordo di una grande felicità vissuta da bambino tra i boschi. Qualunque cosa sia il destino abita nelle montagne che abbiamo sopra la testa".