M ilano - Prende il via domani l'Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, che torna dopo vent'anni dall'ultima manifestazione, tenuta nel 1996. Organizzata grazie al sostegno del Bie, del Governo, del Comune e della Regione, oltre che della Camera di Commercio, la XXI edizione, dal titolo '21st Century. Design after design' in programma dal 2 aprile al 12 settembre, si articolera' in un nutrito programma di 27 mostre, eventi, festival e convegni diffusi in 19 sedi in tutta la citta'. Al centro dell'esposizione appunto il tema del design, posto di fronte alle nuove sfide della modernita': l'impatto della globalizzazione sul design, le trasformazioni conseguenti la crisi del 2008, la relazione tra citta' e design, i rapporti con le nuove tecnologie dell'informazione. Non c'e', si sottolinea, l'intenzione di dare visioni del futuro, ma di decodificare il nuovo millennio e individuare i cambiamenti che riguardano l'idea stessa di progettualita'. In particolare sono 11 le mostre curate dal Comitato scientifico, e 16 quelle allestite in collaborazione con altri soggetti (musei, istituzioni, aziende). Per le sedi si va dalla stessa Triennale, l'Accademia di Brera, l'Area Expo, la Fabbrica del Vapore, il Grattacielo Pirelli, il Mudec - Museo delle culture, l'Hangar Bicocca. Presenti anche installazioni, come 'Arch and Art' un progetto di Assolombarda curato da Domus.
"Il ritorno dell'Esposizione Internazionale dopo vent'anni dall'ultima edizione regolare non e' improvviso ne' improvvisato - afferma il presidente della Triennale, Claudio De Albertis - e' il frutto delle scelte che hanno trasformato la Triennale in un centro di produzione permanente che ha posto il Museo del Design al centro della sua attivita'. Nel 2000 le Biennali e le Triennali nel mondo erano qualche decina, oggi sono oltre 250. Il quadro competitivo si e' fatto piu' complesso, e le forze in gioco richiedono un rafforzamento della nostra istituzione in ambito internazionale". Secondo De Albertis "non e' stato facile far convivere e distinguere l'attivita' permanente delle mostre e conferenze con quella periodica della manifestazione. Occorreva cambiare l'impostazione generale, lo abbiamo fatto nominando un comitato scientifico al posto del curatore unico e un concept tematico largo ampliando il progetto espositivo a tutta la citta' e oltre, fino a Monza. Uno sforzo produttivo e organizzativo senza precedenti che lascera' in eredita' esiti culturali e un'ipotesi di modello riferimento per il futuro". "La storia della Triennale - ha ricordato il segretario generale del Bie, Bureau International des Expositions, Vicente Gonzalez Loscertales - e' strettamente legata alla nostra, con tredici edizioni tenute sotto l'egida del Bie. La Triennale e' una vivace istituzione culturale con profonde radici nella citta', un ponte tra arte e industria, design e ingegneria, tradizione e modernita', interessi pubblici e privati, ha stimolato e favorito il rinnovamento culturale". Secondo Loscertales "si e' scelto un tema destinato a sollevare molti interrogativi sul significato del design e sul suo ruolo in un mondo in costante mutamento; ci saranno innovazioni sostanziali tanto nel formato e nella strutturazione dell'esposizione quanto nei suoi contenuti. La XXi Triennale non si limitera' a inventariare gli ultimi vent'anni di storia ma si aprira' al futuro illustrando una visione globale". (AGI)