R oma - La cantautrice americana Lucinda Williams sarà in concerto il 18 luglio a Villa Ada, nell’ambito della rassegna “Roma Incontra il Mondo”, dove presenterà il suo nuovo lavoro, “The Ghosts of Highway 20”.
Una delle più apprezzate e carismatiche cantautrici americane in attività con il suo stile personale in cui convergono influenze blues folk, country e southern rock, ed una voce inconfondibile, roca ed espressiva, che si adatta perfettamente sia al rock che al cantautorato, Lucinda Williams con il suo ampio e avvolgente “The Ghosts of Highway 20” ha deciso di portare alla luce le storie 'on the road', regalando agli ascoltatori un quadro vivido, lucido e incredibilmente realistico su come l’Highway 20 sia stata la strada della sua vita, in senso sia letterale che figurato.
Le 14 canzoni che compongono il disco, intense e coinvolgenti, sono probabilmente il più sentito, profondo e personale lavoro della cantante, in più di 35 anni di carriera. “È letteralmente una mappa della mia vita in molti sensi” racconta. “Ci spostavamo in autobus tra uno show e l’altro e tra una città e l’altra, e continuavo a vedere cose che mi riportavano indietro nel tempo, in luoghi e momenti del mio passato”.
Lucinda Williams ha seguito il suo percorso personale per più di tre decenni, facendosi strada a partire da Lake Charles, Louisiana, dove la sua educazione iconoclasta l’ha aiutata a creare “Lucinda Williams (aka The Rough Trade album)”, il suo album di debutto pubblicato nel 1988 e definito dalla critica “Un lavoro perfetto”. Per tutti questi anni la cantautrice ha attraversato il paese, suonando e registrando pezzi che hanno ottenuto una fama immensa e un grande rispetto all’interno dell’industria musicale, come per esempio quella Passionate Kisses che le regala il suo primo Grammy Award, o Car Wheels on a Gravel Road, con cui si aggiudica un secondo Grammy.
Lucinda attribuisce l’iniezione di vitalità e passione che emerge sempre più chiaramente nei suoi lavori alla presenza di Tom Overby, suo partner nella vita e nella musica, che l’ha sempre incoraggiata a proseguire in direzioni che altrimenti non avrebbe osato esplorare: questo processo ha raggiunto il suo apice in “The Ghosts of Highway 20”, album nel quale sperimenta fraseggi e persino una vocalità jazz, alla Van Morrison, e lascia libero di esprimersi anche il suo lato più letterario. (AGI)