Dietro la foto divenuta icona antimafia la Guerra di Tony Gentile
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Dietro la foto divenuta icona antimafia la Guerra di Tony Gentile

Dietro la foto divenuta icona antimafia la Guerra di Tony Gentile

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(AGI) - Roma, 19 mar. - C'e' una foto di Tony Gentile che tuttihanno visto almeno una volta nella vita. Anche senza sapere chisia Tony Gentile o che e' lui l'autore di uno degli scatti chehanno segnato la storia dell'Italia contemporanea. Un'immagineriprodotta prima sugli striscioni e sulle lenzuola appese aibalconi di Palermo, poi comparsa in quasi tutti gli ufficigiudiziari e infine su tazze, cappellini e magneti. "Anche seil posto piu' incredibile su cui e' stata vista" dice Gentile,oggi fotografo dell'agenzia Reuters, "e' sotto forma ditatuaggio sulla coscia di un bagnante". L'immagine e' quella diGiovanni Falcone e Paolo Borsellino ritratti insieme,sorridenti, sereni, prima che Riina e i Corleonesi scatenasserol'inferno. L'anno - era il 1992 - e' il fulcro di quella'guerra' cui Gentile ha dedicato un libro fotografico e cheraccoglie gli scatti realizzati tra il 1989, quando comincio'l'offensiva dei Corleonesi, e 1l 1996, quando con la catturadei fratelli Brusca si concluse la fase piu' 'spettacolare'della lotta alla mafia e comincio' quella processuale. E ilfulcro del libro - 'La guerra - una storia siciliana',Postcart, 28 euro, curato da Giuseppe Prode e con un testo diDavide Enia - "passa per quell'icona" dice Gentile. "Molti nonsanno che l'autore sono io, tanti lo sanno e tantissimi pensanoche io abbia fatto solo quella foto. Questo non e' un librosulla mafia, ne' un libro antimafia, ma che illustra il lavorodi un fotografo che racconta la storia d'Italia attraverso lacronaca". Gentile ha atteso quasi vent'anni prima di dare alle stampequest'opera "perche' a distanza si fa un'analisi piu' fredda edistaccata ed e' cosi' che la cronaca diventa storia", ma ancheperche' bisogna "mantenere vivo" il ricordo di cio' cheaccaduto e non si ripeta cio' che avvenne nel 2012 quando,durante le commemorazioni per il ventennale delle stragi, unragazzino sputo' sulla gigantografia di Falcone e Borsellinoesposta alla Kalsa, il quartiere dove erano nati i duemagistrati. E intorno a quella immagine si sviluppano quelli che ilfotografo chiama "gli anni della guerra". "La guerra e'rappresentata dalle bombe, dai morti e dall'esercito" dice,"noi a Palermo abbiamo avuto tutte e tre". Oltre a esseretestimone sui luoghi delle stragi, Gentile ha documentato imomenti piu' sanguinosi della guerra di mafia e gli anni dellamilitarizzazione della Sicilia. Uno scatto ritrae unpalermitano che fa il segno della vittoria al passaggio di unacamionetta dell'operazione 'Vespri Siciliani'. "Una prova" diceil fotografo, "che la presenza militare non fu vissuta comeun'occupazione: l'esercito che invadeva l'isola era un esercitodi liberatori". (AGI).
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