Corporate Art, le grandi aziende si mettono in mostra
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Corporate Art, le grandi aziende si mettono in mostra

Corporate Art, le grandi aziende si mettono in mostra

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(AGI) - Roma - Dal 26 giugno all'11 ottobre la GalleriaNazionale di Arte Moderna e Contemporanea - GNAM - ospita lamostra "Corporate Art", volta a valorizzare la relazione tra ilmondo del business e la creativita' artistica. La mostra,organizzata in collaborazione con pptArt, prima piattaforma dicrowdsourcing di arte, e con LUISS Creative Business Center, hacome obiettivo quello di recuperare la tradizione dicollaborazione tra i due mondi, evidenziando i segnali recentidi una riscoperta delle potenzialita' artistiche all'internodei processi di marketing, responsabilita' sociale ecomunicazione aziendale. Una delle opere piu' apprezzate dell'esposizione e' stata"La grande fiaba" dell'artista Emilio Tadini, un'opera chenasce dalla collaborazione tra Sisal fondata proprio 70 anni faa Milano e l'artista meneghino che ne ha letto e interpretato,attraverso il suo universo simbolico, la mission aziendale. L'incontro tra Sisal e Emilio Tadini, pittore, scultore epoeta milanese che aveva gia' conquistato gli amanti dell'artecon le sue Fiabe - una serie di opere popolate da creaturevolanti, oggetti sospesi, imponenti grattacieli immersi inun'atmosfera ludica e ricca di colore si colloca in un momentodi grande attivita' di Sisal e l'immagine de La grande fiabaaccompagno' per un certo periodo il logo istituzionale su varidocumenti come presentazioni aziendali, carta intestata, maanche su oggettistica personalizzata come posaceneri, vasi diceramica e tazze oggi conservate presso l'Archivio Storico delGruppo Sisal. "E' come se in questo dipinto io avessi volutorappresentare l'estensione dei significati della parola'gioco'" dice Tadini, "Fare qualcosa in assoluta liberta' e perpuro piacere, o esercitarsi, sempre per puro piacere, acompiere un'azione, da soli o insieme ad altri, nel rispetto dicerte regole - di una forma - o speculare sul calcolo delleprobabilita', o, piu' semplicemente, scommettere sulla sorte,confrontarsi con la sorte. E poi volevo mettere in scena unafesta. La festa che segue la vincita, ma non soltanto. Volevomettere in scena anche la festa che si da' nel gioco in sestesso - nel giocare. Quando, comunque, ognuno di noi si mettedeliberatamente nelle condizioni di vivere per un momento nelladimensione di una fiaba, nella dimensione di quel piccolo mitodomestico che puo' essere una fiaba. Dove ogni cambiamento e'possibile. Dove tutto e' possibile. Anche che si impari avolare, naturalmente." (AGI)
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