Al Vittoriano tornano gli Impressionisti del Musee d'Orsay
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Al Vittoriano tornano gli Impressionisti del Musee d'Orsay

Al Vittoriano tornano gli Impressionisti del Musee d'Orsay

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(AGI) Roma, 22 set. - Tornano gli impressionisti al Vittoriano.In mostra dal 15 ottobre oltre 60 opere tra dipinti e sculturedi Eduard Manet, Pierre Auguste Renoir, Edgar Degas, FredericBazille, Camille Pizzarro, Paul Cezanne, Berthe Morisot, AugustRodin. La mostra, "Dal Musee d'Orsay Impressionisti. Tete atete", raffigura la societa' parigina della seconda meta'dell'Ottecento, attraversata dai grandi mutamenti artistici,culturali e sociali, di cui gli impressionisti furono esponentie testimoni. Il fulcro della ricerca artistica diviene larappresentazione della vita moderna. Scompare la pittura"storica", "mitologica", "religiosa" o "allegorica" e i quadrisi popolano di immagini cariche di contemporaneita'. La mostra,che nasce sotto l'Alto Patronato del Presidente dellaRepubblica Italiana, con il patrocinio della Camera deiDeputati, del Ministero dei Beni e delle Attivita' Culturali edel Turismo, della Regione Lazio, di Roma Capitale edell'Ambasciata di Francia in Italia, e' curata da Guy Cogeval,presidente dei Musees d'Orsay et de l'Orangerie. Attraverso ivolti, gli abiti, le posture e gli accessori dei personaggiritratti e ancora attraverso i luoghi e le ambientazioni in cuiessi sono inseriti, la mostra offre la possibilita' diricostruire l'ambiente culturale, i contesti sociali e glistimoli artistici in cui operarono gli impressionisti e,soprattutto, di cogliere quella "rivoluzione dello sguardo" equel rinnovamento stilistico di cui il movimento impressionistafu portavoce. Come afferma Zola nel 1868, sono pittori cheamano il loro tempo e cercano prima di tutto di penetrarefigure prese dalla vita. Le opere scelte per la mostra, alcunediventate vere e proprie icone dell'impressionismo, mettono inluce gli aspetti innovativi del movimento artistico edevidenziano, allo stesso tempo, le connotazioni delle singolepersonalita'. Tra i capolavori esposti, Il Balcone (1890) diManet, icona della borghesia parigina di fine Ottocento.Stephane Mallarme' (1876) ritratto in un atteggiamentorilassato, capace di raccontare l'intimita' tra due amici chesi incontrano ogni giorno per discutere di pittura,letteratura, ma anche di gatti e perfino di moda femminile e labellissima Angelina (1865). Jentaud, Linet et Laine' (1871) incui Degas si sofferma sui visi pensosi dei tre giovaniindustriali parigini che emergono dalla tavolozza scurailluminata dai bianchi della tovaglia, dei polsini, delgiornale; dello stesso artista, il ritratto del nonno Hilairede Gas (1857). Bazille dipinge Il ritratto di Renoir (1867),con i piedi su una sedia, facendone il modello dellasfrontatezza giovanile. Di Renoir tra i tanti, splendidaL'altalena(1876) dove la luce inizia a diventare laprotagonista delle opere. Di Cezanne e' da segnalare Donna concaffettiera (1890-1895), l'Autoritratto (1875) e Il giocatoredi Carte (1890-1892). Rodin con Victor Hugo (1897) ci raccontacome l'impressionismo riesca a penetrare anche l'immobilita'della scultura. (AGI).
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