'Suburra' in sala: la grande bruttezza di Roma secondo Sollima
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'Suburra' in sala: la grande bruttezza di Roma secondo Sollima

'Suburra' in sala: la grande bruttezza di Roma secondo Sollima

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(AGI) - Roma, 14 ott. - Una Roma nera che piu' nera non si puo'sotto una fitta pioggia; piena di cattivi a tutto tondo, inmano alla criminalita' e ai politici corrotti dove le Forzedell'ordine spiccano per assenza e dove anche gli alti prelatisono invischiati nelle attivita' criminose. E' 'Suburra' diStefano Sollima, film liberamente tratto dall'omonimo libro diGiancarlo De Cataldo e Carlo Bonini (che hanno collaborato allasceneggiatura di Stefano Rulli e Sandro Petraglia), conPierfrancesco Favino, Claudio Amendola, Elio Germano,Alessandro Borghi, Greta Scarano, Giulia Elettra Gorietti eAdamo Dionisi in 500 cinema da oggi, prodotto da Cattleya e RaiCinema. In contemporanea il film sara' programmato da Netflixesclusivamente in America facendo di 'Suburra' il film italianocon la maggior distribuzione della storia. La pellicolaracconta l'intrigo di potere e violenza dietro ad un gigantescoprogetto urbanistico per costruire un quartiere residenzialestile Las Vegas a Ostia (Waterfront), dove compaiono numerosipersonaggi che la recente storia giudiziaria capitolina, conl'inchiesta definita 'Mafia Capitale', ha portato alla ribalta.Su tutti l'ex membro della Banda della Magliana, MassimoCarminati, che De Cataldo e Bonini avevano descritto nelpersonaggio del Samurai (Claudio Amendola). Secondo i perfetticanoni del genere noir, in 'Suburra' si assiste alla lotta tradue bande criminali violente in maniera quasi animalesca:quella di Ostia guidata da 'Numero 8' (Alessandro Borghi, gia'magnifico protagonista di 'Non essere cattivo' di ClaudioCaligari) e quella degli zingari di Roma guidata da ManfrediAnacleti (Adamo Dionisi). Sopra di loro, il vero "padrone diRoma", si erge il Samurai che e' il referente della camorra edei poteri forti nell'operazione del Waterfront. Quindi c'e' ilmondo politico, corrotto, laido e immorale (tutti coinvolti,nessuno escluso) rappresentato dall'onorevole Filippo Malgradi(Pierfrancesco Favino). Poi ci sono personaggi minori, vittimedelle proprie ambizioni prima ancora che dei criminali: ildebole e vigliacco Sebastiano (Elio Germano) che vende laprostituta che lo credeva amico, Sabrina (Giulia ElettraGorietti). Infine c'e' Viola (Greta Scarano), la fidanzata diNumero 8, drogata e realmente innamorata del suo uomo, a cuiSollima (che anche in questo tradisce il libro) riserva undestino importante e inatteso. "'Suburra' e' un racconto sullacitta' e sul potere - spiega il regista -. Abbiamo iniziato dueanni e mezzo fa a lavorarci con l'idea di fare un filmallegorico, simbolico e non cronachistico. Ho voluto fare unasorta di gangster movie, un noir metropolitano un po' spinto:un film di genere per cui ho anche usato la macchina da presain un certo modo, con campi lunghi". Il film si svolge in unasettimana, dal 5 al 12 novembre 2011, giorno dell'Apocalisse(caduta del governo Berlusconi), una trovata di sceneggiaturache vuole dare un punto di riferimento storico e temporale allastoria. Carlo Bonini, autore del libro con Giancarlo DeCataldo, spiega che Sollima e gli sceneggiatori Rulli ePetraglia hanno "tradito" il romanzo restando fedeli alracconto. "I film tradiscono sempre i libri - spiega - e piu'il tradimento e' azzardato, piu' il film diventa fedele: questapellicola e' altra cosa rispetto al libro, ma comunica la stesaemozione". E la scelta di eliminare completamente alcunipersonaggi (tra cui il poliziotto, protagonista del romanzo) elasciare solo quelli negativi e' del regista. "Una sceltaradicale negativa che ci ha aiutato", spiega lo sceneggiatoreSandro Petraglia. "Non c'e' un eroe positivo - gli fa ecoStefano Rulli - nessuno salva il mondo: abbiamo accettatoquesta sfida stilistica, raccontare il mondo dall'interno. Laserialita' televisiva - continua - ha costruito un suo spazio eora il cinema deve essere reinventato. Sollima, con coraggio esperimentando, e' riuscito a rendere benissimo una storia comequesta in due ore". Nel film di Sollima, Pierfrancesco Favinoe' un politico corrotto, referente della malavita (il cuiterminale ultimo e' l'ex terrorista nero ed ex membro dellaBanda della Magliana detto il Samurai, interpretato da unottimo Claudio Amendola). "Non mi sono ispirato ad alcunpolitico - assicura l'attore romano -. Si tratta di unpersonaggio che, come gli altri del film, e' guidato daambizione estrema. Un sentimento che nasce dalla cultura dellasoddisfazione tipica di che e' cresciuto trent'anni fa. Unpersonaggio - aggiunge - che inevitabilmente porta con se'delle domande. Tra cui quella che e' il tema del film: cosasono disposto a vendere per ottenere quello che voglio? E,ancora: che cosa voglio realmente? Un personaggio che mi hafatto interrogare su di me. E mi sono anche risposto", aggiungesornione. .
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