'Shades of Truth', Liana Marabini racconta la verita' su Pio XII
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'Shades of Truth', Liana Marabini racconta la verita' su Pio XII

'Shades of Truth', Liana Marabini racconta la verita' su Pio XII

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(AGI) - Roma, 9 feb. - Signora Marabini, ieri e' statapubblicata ufficialmente la locandina di 'Shades of truth', ilsuo film-inchiesta su Pio XII che uscira' in Italia ad aprile.L'immagine del Papa con la stella di Davide cucita sull'abitotalare e' di forte impatto. Perche' questa scelta?"Si tratta di un sogno che il protagonista del film fa verso lafine del suo cammino di redenzione, dopo avere intrapreso unaprofonda indagine giornalistica per conto della rivista per laquale scrive. L'azione del film si svolge ai giorni nostri, ilprotagonista del film e' David Milano, giornalista di successo,ebreo di origine italiana. Convinto che Pio XII fosse collusocon i nazisti e odiandolo per questo, si trova, per puro caso,a vedere un programma televisivo dove un famoso ebreonewyorkese, che esiste in realta', Gary Krupp, parla dell'aiutoche Pacelli ha dato agli ebrei. (In realta', mi sono ispirataalla storia di Gary Krupp per creare il personaggio di DavidMilano). In quell'intervista Gary parla dell'infanzia diPacelli, della sua vicinanza agli ebrei e dell'amicizia conGuido Mendes, ebreo di Roma. David, che non conosceva questidettagli, si incuriosisce, senza per questo cambiare idea. Ma a questo evento si aggiungono altri due: il suo editorelo incarica di scrivere un articolo su Pio XII, e la suafidanzata lo lascia, contrariata dall'ostilita' che l'uomoesprime verso Papa Pacelli. E cosi' David capisce che deveandare a fondo e comincia il suo viaggio, che lo porta da Romae dal Vaticano a Berlino, in Terra Santa, in Portogallo e inaltri posti, dove incontra sopravvissuti, legge documentisegreti. Inizia a cambiare idea. Man mano che avanzanell'indagine, comincia ad ammirare Pio XII. Alla fine fara'una scoperta sconvolgente, che sara' l'ultimo pezzo del puzzleche costituisce la sua ricerca della verita'. Finalmente losogna, e in quella rappresentazione onirica lo vede con lastella di Davide cucita sulla veste papale. E' un'immagineforte. Se avesse visto l'emozione dei componenti della troupementre abbiamo girato quella scena: era impressionante. Allora,ho deciso che sarebbe stata l'immagine simbolo del film:essenziale ed eloquente. E poi, toccava una corda sensibile inme: ricordiamoci che durante l'occupazione nazista, inDanimarca, alla richiesta degli occupanti che gli ebrei portinouna croce gialla ricamata sugli abiti, tutti i cittadini danesisi sono cuciti la stella di Davide sui vestiti. Io sono natamolti anni piu' tardi, ma se fossi esistita allora, avrei fattola stessa cosa".xxx xxx La figura storica di Pio XII e il suo silenzio durantele persecuzioni naziste sono stati per decenni al centro di unacceso dibattito. Ora gli storici sono concordi nel considerarePapa Pacelli tutt'altro che connivente con Hitler. Ma ancorac'e' molta ignoranza. Crede che attraverso l'arte piu'popolare, attraverso il cinema, sia piu' facile ristabilire laverita' storica?"Io penso di si', almeno lo spero. Akhenaton, re egizio vissutotredici secoli avanti Cristo, diceva, gia' allora: "Il saggiodubita spesso e cambia idea. Lo stupido e' ostinato, non hadubbi. Conosce tutto fuorche' la sua ignoranza". Posso soloessere d'accordo con lui. Solo gli imbecilli non cambiano idea,nemmeno davanti all'evidenza. E questa evidenza, nella storiadi Pio XII, c'e'. Basta pensare all'opera straordinaria dellostorico dell'Olocausto, Sir Martin Gilbert, scomparso martedi'scorso, i cui scritti sono stati una grande fonte diispirazione per me. E' stato uno dei miei mentori. Lui ha avutoil coraggio di non allinearsi al pensiero banale e comune chevuole considerare Pio XII "il Papa di Hitler". Sir Gilbert,ebreo lui stesso, ha dimostrato, con meticolosa precisione, cheera falso. Con il mio film, spero di fare cambiare idea a chipensa male di questo grande Pontefice. Certo, un film ha unadurata di soli 90 minuti, nei quali e' difficile spiegare unvita vissuta in un contesto tanto drammatico, ma spero diesserci riuscita. Sono molto soddisfatta del risultato. E'merito soprattutto dei bravissimi attori che hanno detto "si'"alla mia proposta di aiutarmi a spezzare una lancia a favore diun grande uomo e di un grande prete come Papa Pacelli. Perche',proprio quel singolare coraggio che ha dimostrato nella suavita, fa di lui un grande sacerdote: un prete deve esseresempre un uomo di coraggio. E un Papa deve pensare che Dio loha scelto prima di tutto come prete: Pacelli non lo ha maidimenticato. Era un buon prete".xxx xxx Nella locandina la stella di Davide indica chiaramenteun atteggiamento della Chiesa guidata da Pio XII: non passivane' tanto meno complice, ma attivamente dalla parte degliebrei. Crede che la tesi del film possa andare incontro acritiche o che 'Shades of truth' possa essere giudicatoeccessivamente revisionista?"Io parto sempre dal principio che non possiamo piacere atutti. La vera forza e' quella di rendersi conto di questo e diessere sempre se stessi. Per fortuna viviamo in un mondolibero, dove le persone possono esprimere liberamente lapropria opinione e anche la disapprovazione per un film. Coloroche non vogliono cambiare idea giudicheranno cosi' il film. Mase dire la verita' documentata vuol dire essere eccessivamenterevisionisti, allora lo sono. Pazienza. Sentivo di avere undovere verso Papa Pacelli e mi sento in pace. Sono una donna difede, prego molto (soprattutto per i sacerdoti, che considero imiei figli) e nella preghiera mi rivolgo spesso a Pio XII.Consiglio a tutti di farlo: rimarrete sorpresi. Non ha idea diquante preghiere mi ha esaudito, a volte molto difficili. Oraho fatto una preghiera e spero che me la esaudisca, come hafatto sempre: ho chiesto che il mio film possa convertire allaverita' le persone che lo credono colpevole. Almeno qualcuna".xxx xxx Lei ha sempre realizzato film su personaggi che hannofatto grande la Chiesa. Oltre a questo, in molti conoscono lasua azione a favore dei sacerdoti in difficolta', che spessoaiuta a ritornare alla Chiesa, anche quando sono nel pericolodi perdere la fede. Ha sempre ritenuto il cinema un validostrumento di evangelizzazione. Stavolta si e' spinta ancheoltre e ha fatto un film, non solo su un personaggio dellaChiesa, ma per ristabilire una verita' storica. Una scelta dicoraggio e di coerenza. Le e' costato molta fatica in terminidi tempo e di lavoro di ricerca e sul set?xxx ccc Riguardo al soggetto di base dei miei film, isacerdoti: penso che il sacerdozio sia una granderesponsabilita', sempre. I sacerdoti sono leader spirituali,vale a dire piu' importanti dei leader finanziari, politici,economici ecc. Proprio perche' un leader spirituale (un prete)maneggia la parte piu' delicata e importante delle persone:l'anima. Un sacerdote non e' un uomo come tutti gli altri,proprio per questa sua particolarita': perche' e' stato sceltoda Dio. Vuol dire che ha delle qualita' che noi umani nonvediamo, ma Dio si'. Le difficolta' e le tentazioni sono sempreesistite per i sacerdoti, ma oggi e' piu' difficile per loro,rispetto al passato. La societa' e' diversa, le tentazioni piu'evidenti e piu' complesse. E i sacerdoti sono piu' fragili, avolte in bilico. A volte hanno anime fratturate, altre voltepesano che Dio non li ami piu'. Penso che il dovere di noilaici e' di motivarli sempre, di aiutarli a mantenere il gustoper il loro sacerdozio (a cominciare dagli abiti). Nel mondo cisono milioni di medici, avvocati, capitani d'industria. Ma solopoco piu' di 400.000 sacerdoti. Sono preziosi. Aiutare unsacerdote, vuol dire aiutare migliaia di persone, attraverso dilui. Noi tutti dobbiamo aiutarli a rimanere saldi nel lorosacerdozio, che e' la via piu' bella per un uomo. E forse anchecon un film, si riesce a dare loro quello che secondo me e' ildono piu' grande: la coscienza della loro sacralita'. Perche',non dobbiamo dimenticarlo mai, ne' noi, ne' loro: sono uominisacri. A volte lo dimenticano. Ricordiamoglielo. Fare poi unfilm con il quale si tenta di fare conoscere i meriti e laverita' su uno di loro (in questo caso Pio XII) e' un dovere.Si', il lavoro e' stato notevole: per piu' di cinque anni hostudiato tutto quello che era possibile sull'argomento. Laricerca e' stata enorme. E' stata grande la difficolta' di farestare in un film di 90 minuti il contenuto di quasi cento milapagine di lettura e raccontare tutto in modo semplice edaccessibile. Ma ne valeva la pena. E' un film indipendente,finanziato interamente da me, e ne sono felice. Pio XII e' unadelle figure piu' incomprese del XX secolo. Questo film e' daparte mia un atto di devozione verso un grande pontefice e unsacerdote che ammiro e che e' un grande esempio morale per me.(AGI).
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