"Doorway to identity", personale di Brandon Boyd e Seven Moods
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"Doorway to identity", personale di Brandon Boyd e Seven Moods

"Doorway to identity", personale di Brandon Boyd e Seven Moods

"Doorway to identity", personale di Brandon Boyd e Seven Moods
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(AGI) - Roma, 1 ott. - La Galleria "Rossmut" presenta "doorwayto identitY", doppia personale di Brandon Boyd, frontman dellacelebre band americana "Incubus", e Seven Moods, aka MarcoPisanelli, batterista dei "Tiromancino". La nuova mostra inaugura con un vernissage giovedi' 30Ottobre alle ore 19.00 nello spazio di Trastevere, in Via deiVascellari, 33. Nata nel giugno 2012, la galleria ospita l'artecontemporanea declinata nelle sue diverse forme d'espressione:"Rossmut" e' uno spazio "ibrido" in cui e' fondamentale l'ideadi contaminazione e comunicazione tra le varie forme d'arte,dalla pittura alla performance, dalla fotografia alla videoarte, coinvolgendo il design e la moda" raccontano Gilda Laviae Loretta Di Tuccio titolari dello spazio. "Doorway to identity" rispecchia un gioco tra due identita'di artisti/musicisti che si confrontano a loro volta con quelledei soggetti che animano le opere: Brandon Boyd e Seven Moods,in maniera totalmente simmetrica, dividono la loro vita traarte e musica, con una produzione artistica che, nonostante lespecificita' individuali, vede le rispettive opere comunicaretra loro. Le opere presenti in mostra saranno tutti lavori ineditiper entrambi gli artisti; sono opere connotate in manieradecisa dai rispettivi linguaggi che li rappresentano. Come scritto dalla curatrice, Loretta Di Tuccio, nel testocritico che accompagna la mostra: "Diversa e' la tecnicautilizzata dai due artisti, olio e acqua scorrono su due lineeparallele che convergono idealmente nella creazione di un pontecon il proprio immaginario. Nella serie di opere su carta, iltratto meticoloso di Boyd procede verso la ricerca di unacorrelazione che dichiara l'identita' umana come parte di ununicum inscindibile con gli elementi che la circondano. In un alternarsi di astratto e concreto, le sue figure emergono dapazienti labirinti dove il segno, come in un lavorotopografico, delinea ipotetici paesaggi tracciando una sorta digeografia umana. Se per Boyd matrice e' la natura, fontegeneratrice di forme pure e ripetibili in quel tema ambiguo edinfinito che e' l'identita', per Seven Moods il ri-conoscimentoavviene attraverso il simbolo e l'enigma. I volti delle suedonne si rifugiano in una identita' surreale, onirica, in unospazio altro, un piccolo palcoscenico fantastico popolato daanimali, pianeti e simboli alchemici che conferiscono uncarattere velatamente misterico ai suoi lavori. Seppure con una resa estetica differente, legata allespecificita' visionarie dei due artisti, ed ai relativiimpianti narrativi, le loro opere compongono un percorso in cuile identita' figurative non sono le uniche a dialogare traloro; la simmetria e' trasposta sul piano del reale e vede lerispettive personalita' intrecciarsi sotto il segno dellamusica". Il Vernissage vedra' la presenza di entrambi gli artisti esara' un'occasione per incontrare l'artista Brandon Boyd chefirmera' anche le copie del suo ultimo libro "So the Echo".(AGI).
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