C annes - Il film di denuncia sociale 'Io, Daniel Blake' del regista britannico Ken Loach ha vinto la Palma d'Oro al 69mo Festival di Cannes. Il quasi ottantenne "Ken il rosso", che aveva già vinto nel 2006 con "Il vento che accarezza l'erba", è stato salutato da una standing ovation al momento della consegna del premio da parte di Mel Gibson. La giuria presieduta da George Miller lo ha preferito ai favoriti come Pedro Almodovar ("Julieta") e Kleber Mendonça Filho (Aquarius). 'Io, Daniel Blake' racconta l’incontro tra un 59enne carpentiere senza lavoro con problemi di salute e una mamma single disoccupata. E' una storia di sentimento e di solidarietà in reazione alle rigidità burocratiche del sistema assistenziale britannico. Loach ha invitato quanti sono coinvolti nell'organizzazione di Cannes a "restate forti, perché il festival è importante per il futuro del cinema". "Ci troviamo in un mondo pericoloso dove il neoliberismo rischia di ridurre in miseria migliaia di persone", ha affermato, "il cinema è portatore di tante tradizioni, e fra questa c'è la protesta del popolo contro i potenti. Non solo un altro mondo è possibile ma è necessario".
Miglior attore è stato votato Shahab Hosseini, miglior attrice Jaclyn Jose, miglior sceneggiatura a Ashgar Farhadi per Le Client. Miglior regista ex aequo Olivier Assayas e Cristian Mungiu. Grand Prix della giuria a Xavier Dolan per "Juste la fin du monde". Il premio Camera d'Or per la migliore opera prima a "Divines" di Houda Benyamina. La Palma d'oro del cortometraggio è andata a TimeCode del regista spagnolo Juanjo Giménez. (AGI)