R oma - Si alza il sipario sulla seconda stagione di 'Gomorra - La serie', dodici nuovi episodi. Da stasera debutto in contemporanea in 5 Paesi europei - Italia, Regno Unito, Irlanda, Germania e Austria - per una platea potenziale di oltre 21 milioni di famiglie abbonate a Sky. In Italia alle 21,10 su Sky Atlantic HD e su sky Cinema HD con due episodi a sera.
Da un'idea di Roberto Saviano, supervisione di Stefano Sollima, che e' anche il regista insieme a Claudio Cupellini, Francesca Comencini e Claudio Giovannesi, produzione Sky Atlantic, Cattleya e Fandango in associazione con beta Film, e' stata realizzata in 32 settimane di riprese, con oltre 200 attori e piu' di 3.500 comparse e una troupe di oltre 600 persone, con tappe tra Napoli, Roma e Trieste, in Germania e in Costa Rica, utilizzando piu' di 400 location, per una produzione televisiva di livello cinematografico. Al cast con in primo piano Marco D'Amore (il sempre piu' scalpitante e cinico Ciro), Fortunato Cerlino (il boss don Pietro Savastano, evaso dal carcere e pero' alle prese con gli scissionisti), Salvatore Esposito (l'emergente e non meno crudele Genny Savastano, il figlio del boss Pietro) e Marco Palvetti (il religiosissimo ma spietato boss Salvatore Conte) ecco aggiungersi due new entry al femminile: Cristina Donadio (Scianel) e Cristiana Dell'Anna (Patrizia).
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Proprio le donne saranno la vera novita' di questa seconda edizione, ovvero emergera' il loro ruolo forte in un modo o in un altro, a favore di emergenti o di storici clan. E in questo modo viene per la prima volta - come ha sottolineato Roberto Saviano durante la conferenza stampa di presentazione - "fatta un'apertura su questo mondo criminale", portandolo in primo piano e alla luce. Lo scenario sara' ancora di guerra senza scrupoli per il controllo del territorio, dello spaccio di droga a Napoli, con il profilarsi anche delle altre mafie o comunque delle strutture criminali contigue con la camorra ma basate in altri Paesi. E non finira' qui, perche' si sta gia' scrivendo la terza e quarta stagione. La presentazione di quella che parte domani - con anteprima dei primi due episodi - e' stata al Teatro dell'Opera di Roma, cui e' seguita la conferenza stampa con interventi di Andrea Scrosati, Executive Vice President - Programming di Sky; Nils Hartmann, direttore delle produzioni originali Sky; Riccardo Tozzi, a capo di Cattleya; Stefano Sollima con gli altri registi e autori del soggetto; l'intero cast. la serie mette in campo scrittura, produzione e recitazione ai massimi livelli qualitativi, con un cast di attori professionisti legati al territorio e provenienti per la quasi totalita' dal teatro, fattori che hanno in breve tempo generato intorno alla serie una comunita' di persone che condividono un interesse per un aspetto o fenomeno culturale, quello che ingergo e' definito 'fandom' e che di solito e' riservato ai prodotti seriali cult americani. Gia' prima della messa in onda della prima stagione la serie ha destato l'interesse dei principali mercati televisivi internazionali e, prim'ancora di mandare in onda i nuovi episodi, anche la seconda stagione ha gia' raggiunto numeri monstre di vendite all'estero.
"E' lungo l'elenco di quelli che dicevano che una serie del genere non l'avrebbe vista nessuno in Italia, figuriamoci all'estero. Il ruolo del broadcaster e' quello di prendersi un rischio, e siamo orgogliosi di averlo fatto. E' uno degli elementi fondanti dell'industria culturale". La serie invece e' stata venduta in 130 Paesi, e "facendo un passo indietro, con 'Romanzo Criminale' e' come se avessimo fatto il liceo del rischio, 'Gomorra' e' stata l'universita' del rischio, non so se oggi siamo laureati ma certo non smetteremo di prenderci rischi creativi, perche' e' il contributo che Sky puo' dare al mercato. Continueremo a prenderci rischi sia creativi che produttivi, puntiamo in questa direzione anche nei prossimi anni". La pay tv "ha dinamiche diverse da quella generalista, e forse ci consente di prendere questi rischi creativi", ha concluso Scrosati. E Nils Hartmann ha parlato di 'Gomorra' come "risultato di un percorso cominciato tempo fa,che rispecchia la maturazione del talento. Progetti come Gomorra non nascono dall'uovo di Pasqua ma sono figli di un lungo lavoro. Il processo creativo per arrivare a Gomorra e' lungo ed e' la serie di Sky piu' vista di sempre". Oltre che lavorare gia' alle prossime due stagioni, a Sky sono impegnati fortenmebnte anche su un nuovo progetto, quello di 'Zero zero zero', incentrato sulle mafie transnazionali, specie centro e sudamericane, ovvero sul 'cartello' del traffico di cocaina, anch'esso basato su un libro di Saviano.
Per Tozzi (Cattleya) la serie tv costituisce "il romanzo del terzo millennio, c'e' uan nuova capacita' creativa catalizzata da Gomorra che ha avuto la forza di imporsi e che portera' benefici a tutta l'industria del cinema italiano". Tozzi ha aggiunto che "Gomorra ha prodotto uno shock: il grosso della produzione delle serie Usa e' in studio o in luoghi molto raccolti, non differenziati. Gomorra ha invece puntato sulle case, sulle strade, le facce. Un po' come il neorealismo, con il dovuto rispetto e le dovute differenze rispetto a quella stagione. E Sky ha avuto il coraggio di avventurarsi su questo palco". Il regista Sollima ha sottolineato che nel girare questa nuova stagione "abbiamo volutamente ignorato il problema delle aspettative del pubblico.Ci siamo rispettosamente non posto il problema del pubblico e abbiamo fatto finta di niente, con leggerezza d'animo". Gli altri registi: Francesca Comencini ha parlato dell'importanza, e della novita', della presenza femminile in questa seconda stagione; per Claudio Cupellini "occorreva, per aderire a un modo che non e' solo serialita' o un romanzo o un film, un qualcosa di piu' grande, e per me e' stato un giro di vite importantissimo, ci si immerge in un mondo importate"; per Claudio Giovannesi e' stato "un bel lavoro di squadra".
Entusiasti tutti i big del cast. "In questa seconda stagione Pietro vede la sua faccia piu' nera", dice Fortunato Cerlino; ""se ci fossero piu' bocche larghe che urlano, qualcosa cambiarebbe", ha detto Ciro D'Amore, prendendo spunto dal 'boccascena', cioe' lo spazio in altezza e larghezza che in teatro divide il palcoscenico dalla platea. "E' il momento di don Salvatore Conte, e si andra' piu' in profondita' su questo personaggio", ha commentato Marco Calvetti. Quindi le new entry al femminile: Cristiana dell'Anna (Patrizia) si definisce "fortissima e fichissima, capace di grande amore e anche di grande male. E' un ruolo molto catartico per me". E Cristina Donadio (Scianel): "Donna forte tra uomini forti con il solo obiettivo del potere, capace di grande ferocia come nelle tragedie greche", ricordando di venire dal teatro dove ha fatto Medea e Clitennestra. Si riparte dunque, con l'era del clan Savastano, che un tempo regnava incontrastato su Napoli Nord, che sembra finita e tutte le forze in campo avranno finalmente la possibilita' di dire la loro. (AGI)