R oma - La morte di Ettore Scola lascia un grande vuoto nel mondo del cinema italiano. Tra i tantissimi che l'hanno conosciuto e hanno lavorato con lui, Citto Maselli si distingue perché aveva in comune con lui, oltre alla passione per il cinema, anche l'impegno politico. "E' un grande dolore, una grande perdita - spiega al telefono con l'Agi -. Con lui ho combattuto molte battaglie, soprattutto culturali. Politicamente eravamo divisi, lui del Pd ed io di Rifondazione, ma abbiamo in qualche modo fatto passare in Europa la nostra idea culturale e artistica di cinema, contrastando e sconfiggendo quella dominante commerciale. Allora - ricorda Maselli, riferendosi agli anni Novanta - avevamo un grande alleato nella Francia di Jack Lang e Francois Mitterrand. In seguito, purtroppo, le cose hanno perso una strada diversa e la qualità non è stata più considerata una priorità". Citto Maselli ricorda l'amico e rivela di averlo sentito anche negli ultimi giorni della sua vita.
"L'ultima volta che ci siamo visti è stato al funerale di Pietro Ingrao (a fine settembre dell'anno scorso, ndr) - ricorda - ma ci siamo sentiti spesso per telefono, molte volte negli ultimi tempi. Anch'io non sto bene - spiega - e parlavamo dai nostri letti di dolore". Ettore Scola era celebre per la sua ironia, sfociata spesso in capolavori come 'La terrazza' o 'C'eravamo tanto amati'. "In realtà come persona era molto meno ironico di quanto non si pensi - racconta Maselli -. Era convinto che se nella vita si prende tutto con leggerezza e ironia si rischia di essere qualunquisti. Non credo che sia un caso - aggiunge - che il suo film più bello, 'Una giornata particolare', sia tutt'altro che ironico". (AGI)
(20 gennaio 2016)