R oma - Se Checco Zalone punta tutto sul posto fisso, i The Pills, che appartengono alla generazione successiva, hanno un solo obiettivo: evitare a ogni costo l'entrata nel mondo del lavoro. Questo il punto cardine intorno a cui ruota 'Sempre meglio che lavorare', primo lungometraggio di Luca Vecchi, Luigi Di Capua e Matteo Corradini, in arte 'The Pills', assurti in pochi anni a star di YouTube, grazie alla web serie omonima. Il film, prodotto da Pietro Valsecchi e distribuito da Medusa sara' in 350 sale dal 21 gennaio.
"Compito del produttore e' quello di trovare nuova linfa vitale per il cinema" spiega Valsecchi all'anteprima per la stampa all'Adriano di Roma. E questa volta il produttore l'ha trovata sul web. Il trio comico, diretto dallo stesso Luca Vecchi, e' infatti popolarissimo sulla rete tanto che da vantare due stagioni di webserie alle spalle. In bianco e nero, ma dallo stile fresco: per la maggior parte del tempo i tre siedono intorno al tavolo dell'appartamento che condividono alla periferia di Roma, fumano - erba - e bevono caffe', parlando di tutto con un gergo che mescola l'italiano al romanesco dei piu' giovani.
"I trentenni di oggi – si legge nella trama ufficiale del film – non trovano lavoro, non riescono ad emanciparsi e di questo sono terribilmente affranti. I The Pills no. Luigi, Matteo e Luca si conoscono dall'infanzia, hanno quasi trent'anni e nessuna intenzione di prendersi sul serio. Da anni sono paladini di una battaglia ideologica: immobilismo post-adolescenziale costi quel che costi".
Negli 83 minuti di pellicola Matteo, Luca e Luigi si ritroveranno a fare i conti con un papa' - quello di Matteo - che dopo una vita spesa a lavorare come idraulico, 'impazzisce' e parte per Berlino per sfondare come fotografo, senza nessun talento. Dovranno difendersi da una sorta di lobby di 'bangla' (i bengalesi che gestiscono supermercati nella capitale). E dire addio ai tempi delle occupazioni del liceo.Non hanno un lavoro, non hanno lo stimolo a cercarlo, mangiano a casa dei genitori, ma vivono da soli, si perdono sfuggendo alle responsabilita': "E' un film divertente, ma anche molto forte" commenta Valsecchi. L'idea della trama e' quasi biografica: "Nel 2008 - spiega Luigi Di Capua - eravamo neolaureati ed entrare nel mondo del lavoro voleva dire trascorrere 8 ore in ufficio a 300 euro". E hanno fatto una scommessa: provare a fare quello che desideravano. Sono nati i The Pills.
"I primi anni sono stati difficili. In quel momento abbiamo deciso che saremmo rimasti compatti. Era vietato lavorare. Avrebbe significato rinunciare al progetto". Un divieto assoluto riportato anche sul grande schermo, con fini meno alti.Nel cast anche Francesca Reggiani, Giancarlo Esposito, Margherita Vicario. Da Batman Begins a Fight Club, da Carmelo Bene a Pasolini. Molti sono i riferimenti nel film del trio comico cresciuto con la tv di MTV e delle serie americane, ma anche con David Lynch, con la commedia italiana di Francesco Nuti e Carlo Verdone, e con l'umorismo inglese di Terry Pratchet. (AGI)
(16 gennaio 2016)