Prima inchiesta in Italia per un decesso da West Nile. La Procura di Ferrara ha indagato 11 medici dell’ospedale di Cona dove era stato ricoverato un 78enne della zona morto nella notte tra il 9 e il 10 settembre scorso dopo aver contratto il virus. Il reato ipotizzato è l’omicidio colposo. L’inchiesta nasce dalla querela presentata dai familiari dell’anziano, tramite il loro legale, avvocato Mariasole Orsini, il giorno dopo il decesso. Iscritti nel fascicolo undici medici del pronto soccorso, medicina generale e malattie infettive. Proprio oggi è stata eseguita l’autopsia sul corpo del 78enne: il medico legale della Procura depositerà la perizia entro 60 giorni. “La querela – ha spiegato all’Agi, l’avvocato Orsini – è stata presentata per avere chiarezza sul decesso. Questo signore, era andato per due volte al pronto soccorso in 24 ore, ma in quelle occasioni non è stato ricoverato. Forse - ha concluso il legale dei familiari - sarebbe stato di buon senso tenerlo in osservazione. Quando saranno depositati i risultati dell’autopsia avremo ulteriori elementi per fare luce su quanto successo”. Secondo quanto ricostruito dai familiari dell’anziano, la prima visita del pensionato al pronto soccorso risale al 24 agosto scorso per mal di testa e difficoltà motorie. Dopo gli accertamenti del caso è stato dimesso. Il giorno successivo altra visita al pronto soccorso, nuovi esami e ancora dimissioni. Il ricovero è avvenuto il primo settembre in medicina d’urgenza. Nei giorni successivi la rachicentesi ha accertato la presenza del virus West Nile. “I medici con cui ha conferito – ha spiegato l’avvocato Marco Linguerri che difende gli indagati - sono assolutamente tranquilli e sereni rispetto al loro operato. Detto questo – ha concluso - quando muore una persona è sempre una tragedia”.