Unioni civili, sindaco del Torinese "non celebro e non delego"
Il rifiuto del primo cittadino di Favria. LArcigay e Gay Pride di Torino "Imbarazzante"

Torino - "Mi rifiuto di celebrare un matrimonio gay e di dare la delega: sono una sentinella in piedi, un cristiano praticante, per me l'unione e' solo uomo-donna". Lo ha detto il sindaco di Favria, piccolo comune del Torinese, Serafino Ferrino, confermando la sua contrarieta' all'unione civile tra persone dello stesso sesso. "I due uomini - spiega il sindaco - hanno chiesto di sposarsi in Comune e poi festeggiare in una villa settecentesca privata nei dintorni". Il sindaco comunque precisa che lui ha solo detto "che non e' mia intenzione celebrare il matrimonio", e cio' non significa che non possano sposarsi a Favria, perche' "c'e' l'ufficiale di Stato, ossia il responsabile dell'anagrafe, che puo' indossare la fascia e procedere, non provoco nessun danno". Il primo cittadino ha poi lanciato un appello ai politici: "Spero che qualcuno a livello nazionale si batta affinche' anche gli amministratori, cosi' come avviene per i medici che non accettano l'aborto, possano essere obiettori di coscienza. Purtroppo pero' da quando e' entrata in vigore la legge, non si parla che di matrimoni gay".
Non si sono fatte attendere le reazioni alla decisione del sindaco di Favria. Primi a reagire sono state l'Arcigay Torino e il Torino Pride. "Troviamo imbarazzante che il sindaco si celi dietro l'obiezione di coscienza, non trovando altro modo per impedire l'unione. La legge non prevede la possibilita' di obiezione di coscienza, al contrario in caso di rifiuto di celebrare l'unione ci si puo' appellare ai principi del nostro ordinamento giuridico, come quelle che puniscono l'omissione o il rifiuto di atti d'ufficio da parte di un pubblico ufficiale", ha detto la presidente di Arcigay Torino, Francesca Puopolo. "Nessun principio etico viene messo in discussione dall'applicazione della legge - ha aggiunto la presidente - ne' questo puo' essere impugnato per impedire che l'unione tra due persone che si amano possa realizzarsi. Chiediamo dunque al sindaco di riflettere sulle sue affermazioni e celebrare questa unione". E a sua volta il coordinatore del Torino Pride, Alessandro Battaglia, ha commentato che "una gravissima presa di posizione che, sulla base di pretestuose questioni di principio viola in modo palese la legge e i diritti dei suoi concittadini e delle sue cittadine omosessuali". Per Battaglia "e' chiara l'intenzione vessatoria e omofoba del primo cittadino", aggiungendo che il Coordinamento e' pronto "a qualsiasi azione di protesta e, se opportuno, ad adire le vie legali per la tutela dei diritti dei cittadini coinvolti". (AGI)