Troppa "temerarieta'" dietro la morte di 4 sub a Capo Palinuro
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Troppa "temerarieta'" dietro la morte di 4 sub a Capo Palinuro

Troppa "temerarieta'" dietro la morte di 4 sub a Capo Palinuro

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(AGI) - Roma, 1 ott. - Per la morte per asfissia di quattro subinesperti rimasti intrappolati nella 'Grotta degli Occhi' diCapo Palinuro quattro persone rischiano di finire sottoprocesso per omicidio colposo. La procura di Vallo dellaLucania ha chiesto al gup Massimiliano De Simone il rinvio agiudizio di Roberto Navarra, responsabile del centro diimmersioni 'Pesciolino Sub' che organizzo' la gita, e degliistruttori della Asd Big Blue, Marco Sebastiani, StefanoD'Avack e Annalisa Lupini, che, a vario titolo, avrebberoprogrammato e attuato "l'attivita' subacquea temeraria". AndreaPedroni, avvocato penalista romano, la guida Douglas Rizzo e ituristi Susy Cavaccini e Panaiotis Telios persero la vita il 30giugno del 2012 perche', benche' fossero inidonei a eseguirequel tipo di immersione, raggiunsero una cavita' sommersaperdendo subito la visibilita' per l'invasione dellesospensioni di limo presente sul fondale. La procura e'convinta che Navarra, pur sapendo che i partecipantiall'immersione non fossero in possesso dei requisiti previsti(brevetto, addestramento ed esperienza), avesse comunqueautorizzato quel tipo di escursione in caverna affidando lefunzioni di guida a Rizzo, che pure era privo di specificobrevetto, ed estendendola a un numero di sub (ben 9 persone)eccessivo e maggiore rispetto a quello imposto dagli standardinternazionali e dalla didattica di riferimento. I treistruttori, anche loro consapevoli della scarsa preparazionedei sub deceduti, non impedirono l'escursione sommersa"omettendo anche l'inosservanza degli standard di sicurezzapevisti dalle didattiche di riferimento". In particolare,Sebastiani e D'Avack, che effettuarono l'immersione, nonpredisposero un'apposita cima guida di sicurezza, una sorta difilo di Arianna, prima di addentrarsi in una cavita' comunquenon conosciuta. I cadaveri dei sub furono trovati uno vicinoall'altro, ancora con la torcia stretta in mano, a pochi metridall'uscita della grotta: si erano introdotti nel cosiddetto'ramo infangato' della cavita' perche' le pinne e il motoondoso avevano sollevato un muro di limo che aveva fattoperdere loro il senso dell'orientamento. (AGI).
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