Terremoto: mette in crisi anche la fede. Il medico "mai così tanti ansiolitici"

Terremoto: mette in crisi anche la fede. Il medico "mai così tanti ansiolitici"
Chiesa di Borgo Sant'Antonio danneggiato dal terremoto nei pressi di Visso, centro Italia (Afp)

di Enzo Castellano

Visso (Macerata) -"Il terremoto mette in crisi le persone, mette in crisi la loro fede". "Mai prescritti tanti ansiolitici come in questi giorni". Il parroco, il medico di base - una volta era detto medico condotto - come pure il barbiere o il farmacista, sono sempre state le figure di riferimento nelle piccole comunità. E così è anche questa volta a Visso, o nella vicina Ussita o a Castelsantangelo sul Nera, il cuore del terremoto della sera di mercoledì 26. La gente bussa a queste figure, specie il medico e il parroco. Ed entrambi sono i terminali delle preoccupazioni, dei timori, degli stati d'animo che il sisma violento ha determinato. Non ci sono stati per fortuna morti ne' feriti, ma il dramma è ugualmente grande. Don Gilberto Spurio è da quattro anni il parroco della comunità vissana, la chiesa della Collegiata ha subito anch'essa seri danni, ed è distrutta totalmente la chiesa di Villa Sant'Antonio, frazione di Visso, e lui - il parroco - sta cercando dove celebrare la Messa domenicale. Quasi certo che sarà all'aperto, nella zona del "piano" dove c'è il campo di accoglienza degli sfollati, dove c'è il campo base dell'Esercito e la struttura della Croce rossa. "Il terremoto mette in crisi, tutti. E tra i fedeli vedo scoramento. E' evidente - commenta don Gilberto all'Agi - che in tanti dicono: 'non ho piu' voglia di pregare, tanto poi ci capita lo stesso questa tragedia', sembra che non ci sia spazio per la fede e la preghiera. Voglio immaginare che questa sia solo una reazione immediata, frutto dello scoramento per aver perso tutto". Ma c'è anche chi invece prega di piu', "perché ci crede e perché la gente vede la chiesa come elemento di riferimento, elemento aggregante".

IL LAVORO CHE NON C'E' PIU' E LE CAMPANE DELLA COLLEGIATA
Il parroco allarga il campo della sua riflessione e parla di una comunità che nella sua interezza è stata ferita, molto ferita. Specie dal punto di vista economico. "Il problema grosso è ora il lavoro che eè venuto a mancare. La gente dovrebbe andare via, spostarsi temporaneamente? Ma chi ha un'attività ancora possibile come deve comportarsi? Dove vanno a vendere i ciauscoli o i gelati o i prodotti artigianali? Tanto per fare un esempio". E poi Visso è sempre stata un'area turistica, anche grazie alla presenza di tante seconde case (come Ussita e Castelsantangelo sul Nera, del resto), un'area collegata con la montagna e la sosta qui "era una ricchezza per la comunità". E don Gilberto aggiunge un elemento a sostegno di questo: "Ho sempre avuto la chiesa piena, e la metà delle persone vengono da fuori, e questo è un segnale chiaro di quanto turismo ci fosse a Visso. Ma ora?...". E mentre sta cercando di trovare dove celebrare Messa domani, don Gilberto ha un'altra preoccupazione: recuperare le campane della Collegiata, c'è il rischio che con lo sciame sismico e magari qualche altra scossa di magnitudo sensibile (come quella avvertita a meta' mattinata), il campanile ceda, e le campane potrebbero andare perse, un valore intorno ai 30mila euro. Capisce che la sua è una richiesta che può apparire inconsueta, o forse non strettamente urgente, e quindi lo fa con discrezione per non essere d'intralcio al personale della Protezione civile e alla Croce rossa, ma spera, con l'intervento dei vigili del fuoco, di riuscire a salvare quelle campane. Fronte sanitario.

IL MEDICO, MAI COME ORA TANTI ANSIOLITICI
Il dottor Franco Cencetti, medico di medicina generale a Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera, è uno in prima linea in questi giorni
, specie con i pazienti più anziani: "dimenticano la terapia che seguono e questo rende pIù difficile intervenire. Per fortuna io ne conosco tanti di loro e quindi ricordo la terapia seguita, e prescrivo i farmaci necessari". Ma oltre agli antipertensivi, agli antibiotici o antidolorifici o antinfiammatori, c'è richiesta di farmaci che tranquillizzino, che facciano calare la tensione nelle persone, sotto choc a causa del terremoto. "Io di solito non amo prescrivere ansiolitici, ma in questi giorni la richiesta è elevata, e devo farlo. Mai come ora tanti ansiolitici...". C'erano diversi anziani 'allettati' e sono stati trasferiti in ospedali di zona dove le strutture hanno tenuto o dove e' stato possibile trovare posto, perche' diversamente non potrebbero essere assistiti in tenda o ricoveri precari. Le farmacie di Visso e Castelsantangelo sono fuori uso, in quella di Ussita entra il dipendente accompagnato dai vigili del fuoco e recupera medicine. Tutte e tre fanno capo ad un'unica proprieta', la dottoressa Antonella Piermattei. Ora nel campo base di Visso c'è una farmacia mobile messa a disposizione dall'Ordine dei farmacisti di Cuneo, e subito si sono messi al lavoro Flavio Rossi e la dottoressa Eliana Pellone, dipendenti delle farmacie andate fuori uso. Le richieste maggiori sono le solite, commentano: antinfiammatori, gastroprotettori, antidolorifici, pillole contro l'ipertensione, pillole per tenere a bada colesterolo e trigliceridi, "e tanti tranquillanti...". Altre due farmacie mobili, messe a disposizione dall'associazione nazionale farmacisti di Agrigento e Cagliari, sono in altre zone dell'area terremotata, piu' verso il territorio in direzione di Camerino. (AGI)