(AGI) - Napoli, 4 feb. - Nuovo smottamento a Pompei, proprio nella giornata in cui i carabinieri stroncano un traffico di reperti provenienti da varie areee archeologiche, tra le quali proprio Pompei. Ancora difficolta', dunque, per il sito piu' celebre del mondo che si trova a fronteggiare disagi di varia natura. Lo smottamento di questa mattina riguarda una parte delterreno del giardino della Casa di Severus (VIII 2, 30) lungoil costone roccioso meridionale.
Il cedimento del terreno,informa una nota della Soprintendenza, ha interessato anche unapiccola parte del muro di contenimento del giardino,sovrapposto al banco lavico del costone. L'area interessatadallo smottamento, causato dalle forti piogge dei giorni scorsiche hanno impregnato il terreno, e' gia' parte del programma dimessa in sicurezza della Regio VIII previsto dal GrandeProgetto Pompei.
Tutti i fronti di scavo dell'area archeologicasono, inoltre, oggetto di particolare attenzione da parte dellaSoprintendenza che sta avviando una convenzione con i vigilidel fuoco proprio per intervenire su aree impervie e a rischiocome questa. Sul luogo, gia' non accessibile al pubblico, sonoimmediatamente intervenuti i funzionari tecnici per leverifiche e la programmazione dei primi interventi diripristino necessa
I carabinieri del Comando TutelaPatrimonio Culturale, con la collaborazione dei repartiterritoriali e mobili, stanno eseguendo 147 perquisizioni sulterritorio nazionale in un'indagine contro il traffico illecitodi beni culturali. Secondo quanto si e' appreso, Sono statisequestrati reperti di diverse provenienze, anche dagli scavidi Pompei. L'inchiesta e' coordinata dalla Direzionedistrettuale antimafia napoletana.
Secondo quanto si e'appreso, l'attivita' di 450 uomini dell'Arma si e' svolta inmolte regioni d'Italia, con il sequestro di circa mille trareperti e monete antiche, provenienti da scavi clandestini indiverse aree archeologiche del paese, prevalentemente daCampania, Puglia e Sicilia. Materiale che dovra' essere tuttocatalogato e vagliato dagli esperti delle Soprintendenze perstabilirne provenienza e datazione. L'operazione, senzaprecedenti, e' tutt'ora in corso e sono stati eseguiti sinora142 decreti di perquisizione.
Recuperati oggi e nel corso delleindagini oltre mille reperti. I siti piu' saccheggiati dai'tombaroli' erano quelli archeologici campani (Paestum ePompei, tra gli altri), pugliesi e siciliani, ma marginalmenteanche quelli dell'area di Cerveteri. L'inchiesta della procurapartenopea, delegata al nucleo specializzato dell'Arma, quelloper la Tutela dei beni culturali, ha portato alla luce unaorganizzazione dedita all'attivita' di recupero clandestino evendita illegale di reperti.
Una banda che copriva tutta la'filiera' del mercato illegale dei beni culturali, con contattianche all'estero, e che operava in tutta Italia. Oltre areperti, i carabinieri del Nucleo avrebbero acquisito anchedocumenti e materiale utile ai fini dell'indagine in corso. Tragli indagati, non solo personaggi che hanno gia' precedentispecifici, ma anche insospettabili incensurati. Leperquisizioni legate all'operazione Artemide hanno interessatole provincie di Agrigento, Arezzo, Avellino, Bari, Benevento,Bologna, Brescia, Caltanisetta, Caserta, Catania, Cosenza,Enna, Foggia, Latina, Milano, Napoli, Pordenone, Roma, Salerno,Taranto, Teramo e Viterbo, con il supporto del 7A Elinucleo diPontecagnano. L'inchiesta e' nata dal furto di una porzione diaffresco dalla domus di Nettuno a Pompei.
Scavo clandestino,ricettazione e illecita commercializzazione di beni culturalisono le ipotesi di reato contestate agli indagati. Gia' nellefasi preliminari dell'inchiesta c'e stato il recupero di 874reperti archeologici e l'arresto di tre italiani incollaborazione col Gruppo Patrimonio Historico della GuardiaCivil. Oggi sequestrati oltre 2000 reperti archeologici tra cuivasellame apulo-canosino a figure rosse, frammentiarchitettonici, monete italiche, metal detector e utensili diricerca e scavo clandestino. (AGI)