Stragi sulle strade d'Italia, un morto ogni 4 ore
Nel 2015 il numero delle vittime degli incidenti è aumentato dell'1,4% rispetto all'anno precedente. L'Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale denuncia: in Italia una macchina a su 10 non è assicurata

di Luisa Berti @LuisaBerti_ e Andrea Cauti @andreacauti
Roma - Oltre 3.428 morti in un anno, più di 9 al giorno, uno ogni 4 ore, 255mila feriti di cui 13mila segnati per sempre da una disabilità grave. Sembra un bilancio di guerra e invece è solo il bollettino delle vittime degli incidenti stradali del 2015. Sono numeri impressionanti che sono addirittura in crescita rispetto all'anno precedente dell'1,4%
DOMENICA GIORNATA DEL RICORDO
Per prevenire, sensibilizzare e frenare quella che rappresenta una vera e propria carneficina, l'Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada (Aifvs), ha promosso per domenica una Giornata del Ricordo sul tema, in occasione della Giornata mondiale sulle vittime della strada: "Ricordare per cambiare". L'obiettivo è sollecitare un cambiamento nei comportamenti per ridurre gli incidenti, ma anche assistere psicologicamente e legalmente le vittime nel dopo-incidente. "E' un messaggio rivolto principalmente alle istituzioni perché - spiega all'Agi Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, presidente Aifvs - intervengano subito nella cosiddetta ora d'oro per ridurre le conseguenze dannose. Perché svolgano indagini accurate per assicurare verità e giustizie e infine affinché garantiscano celerità e rigore nei processi per rendere credibile la giustizia". Per l'Aifvs è dunque necessario iniziare a trattare il problema delle stragi statali, al fine di prevenirle e assicurare un adeguato soccorso.
A tal proposito è stato lanciato "un appello per una massiccia raccolta di firme - aggiunge il presidente - che partendo da Messina possa coinvolgere tutto il territorio nazionale per lanciare un chiaro messaggio ai ministeri interessati (salute, giustizia e sanità) affinchè si attivino per assicurare assistenza e giustizia alle vittime e alle loro famiglie". "E' necessario - insiste la Mastrojeni - che ci sia una rete di istituzioni che operi ogni giorno attraverso controlli e campagne".
UNA MACCHINA SU 10 NON E' ASSICURATA
In Italia una macchina su 10, circa 4 milioni, non ha la polizza assicurativa. è l'allarme lanciato dal presidente dell'Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale (Asaps), Giordano Biserni, intervistato dall'Agi alla vigilia della Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada, che si celebrerà dopodomani. Più agenti sulle strade e una migliore manutenzione delle infrastrutture sono le richieste principali che il sindacato rivolge al Governo. "Mi sembra che sia un po' calata l'attenzione sul tema della sicurezza stradale", dice Biserni riferendosi all'aumento dell'1,4% dei decessi rispetto al 2014 (in termini numerici 3.428 morti nel 2015, ovvero 47 in più dell'anno precedente). "Dallo scorso mese di marzo - continua - abbiamo il nuovo reato di omicidio stradale: vedremo quali saranno i risultati. Certamente la sicurezza stradale si garantisce con la presenza fisica degli agenti sulle strade. è un deterrente di grande efficacia. Per questo chiederei innanzitutto al governo di ripianare l'organico della Polizia Stradale, carente di oltre 2.000 unità e, soprattutto, con un età media troppo alta. Un altro aspetto importantissimo è quello delle infrastrutture: parlo della manutenzione e dell'illuminazione delle strade, della segnaletica, degli interventi da realizzare nelle gallerie. Abbiamo infatti tantissime superstrade e strade statali che sono al limite della chiusura".
IN ITALIA 56 VITTIME DELLA STRADA OGNI MILIONE DI ABITANTI
Il modello da seguire, spiega Biserni, è quello inglese: "lì c'è stato un intervento corale e sono arrivati a circa 1.700 morti l'anno, praticamente la metà di quelli italiani. In altri termini, hanno 28 decessi ogni milione di abitanti, mentre in Italia ne abbiamo quasi 56 morti ogni milione di abitanti e la media Ue è di 51. Come hanno fatto? Certamente sono state fatte molte campagne di prevenzione e tutti i soggetti coinvolti nel tema hanno apportato un contributo. Inoltre, lì c'è la certezza dell'applicazione della pena, mentre in Italia fino ad ora c'è stata la certezza di farla franca. Ma su questo versante, come ho detto, dobbiamo aspettare i risultati della legge sull'omicidio stradale. Purtroppo - osserva comunque Biserni - il nostro Paese è caratterizzato da mille sfumature e, accanto all'introduzione del reato di omicidio stradale, sempre all'inizio di quest'anno, è stata approvata la depenalizzazione del reato di guida senza patente. Una situazione che solleva qualche perplessità". Quanto alla questione dei veicoli che circolano senza assicurazione, aggiunge Biserni, "in Italia ne abbiamo circa 4 milioni. Si tratta di un mezzo su dieci, con una prevalenza nel Mezzogiorno". Cosa si può dunque fare per risolvere questo problema? "Le nuove tecnologie possono essere utili: la telecamera per la lettura delle targhe data in dotazione sta infatti producendo risultati importanti. Gli agenti possono scoprire immediatamente se il veicolo è coperto da assicurazione o se sono state fatte le revisioni. Confidiamo su questo". Ma c'è anche un altro fenomeno da contrastare, osserva il numero uno dell'Asaps: "il dilagare dei veicoli con targa straniera, prevalentemente bulgara e rumena, sia per motivi fiscali sia perché in questo modo le sanzioni vanno a finire in cavalleria. Stiamo parlando di milioni di euro di sanzioni che non vengono pagate". Insomma, "nella riforma del codice della strada che è all'esame del Parlamento ci sarebbero molti aspetti su cui intervenire, ma sarà difficile che il testo venga licenziato definitivamente prima della fine di questa legislatura. Personalmente non ho questa speranza".