Napoli - Agguato di camorra nel centro di Napoli. In una sparatoria in pieno giorno in Vico delle Nocelle, non lontano da piazza Dante, due persone sono morte e una è rimasta gravemente ferita. Si tratta di Ciro Marfé, di 25 anni, morto in strada, e Salvatore Esposito, 32 anni e ritenuto il boss del Cavone, è deceduto dopo il ricovero all'ospedale Cardarelli, dove era giunto in condizioni molto gravi. Il ferito è il quarantatreenne Pasquale Amodio, ricoverato in prognosi riservata ai Pellegrini. Sul luogo della sparatoria è stato ritrovato uno scooter.
Il duplice omicidio si inquadra nella lotta in atto tra gruppi criminali che si contendono gli affari illeciti nella zona del centro storico, tra Cavone, Sanità e Forcella. E' quanto ipotizzano inquirenti ed investigatori che, oltre, a ricostruire la dinamica sono impegnati a ridisegnare le alleanze tra le cosche della zona. Il bersaglio dei sicari era, appunto, Esposito, ferito mortalmente da una scarica di proiettili, il quale era in compagnia della seconda vittima, Ciro Marfe', di 25 anni, ucciso sul colpo. Salvatore Esposito avrebbe occupato nel tempo lo spazio gestito dall'ex clan Lepre, ingaggiando nuove alleanze. Motivi per il quale Ciro Marfè era con lui al momento dell'agguato.
Il ferito, Pasquale Amodio, 43 anni, invece, viene considerato legato ai Sequino, altro gruppo criminale, della Sanita'. L'uomo e' stato ferito alla schiena, non e' in pericolo di vita. Per ricostruire la dinamica si punta su diverse piste, su cui lavorano i carabinieri, coordinati dai pm della Procura di Napoli. Ci sarebbero infatti ancora molti punti da chiarire.
La dinamica dell'agguato: i primi ad essere colpiti, mentre viaggiavano sullo scooter, sono stati Esposito e Marfe' che hanno perso il controllo del ciclomotore e si sono schiantati contro il muro. Amodio invece e' stato colpito alla fine di vico Nocelle, quasi all'incrocio di via Salvator Rosa. Subito dopo è stato portato in ospedale Pellegrini, probabilmente da un soccorritore amico.
Anche i killer si trovavano al momento della sparatoria su degli scooter, intestati a soggetti legati all'ex clan Giuliano di Forcella. (AGI)
Intanto i Carabinieri proseguono le indagini per cercare di ricostruire quella che sembra, con ogni probabilità, la dinamica di un agguato di camorra.