Sparatoria Milano: regolamento di conti a Chinatown, un morto
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Sparatoria Milano: regolamento di conti a Chinatown, un morto

Sparatoria Milano: regolamento di conti a Chinatown, un morto

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(AGI) - Milano, 28 feb. - Sparatoria a Chinatown nella notte,un cinese morto (alle sei di questa mattina all'Ospedale SanCarlo di Milano, dove i medici hanno tentato invano di operarloper una grave ferita all'addome) e un'altro ferito in via LucaSignorelli, nella Chinatown milanese. La vittima, Hu Xipu,aveva 36 anni e qualche piccolo precedente penale. Le primericostruzioni della sparatoria sono ancora confuse: secondoalcune testimonianze e' avvenuta poco dopo la mezzanotteall'esterno di un locale karaoke, dove e' scoppiato un altercoper ragioni ancora da chiarire. Secondo alcuni passantiqualcuno avrebbe estratto dei coltelli e, dopo alcuni momentidi confusione, un altro soggetto avrebbe estratto una pistola,con la quale avrebbe fatto fuoco colpendo le due vittime. Unadelle piste battute in queste ore dal nucleo operativo deicarabinieri di Milano riguarda un mutamento negli equilibricriminali della comunita' cinese in seguito all'uscita dalcarcere di alcune delle figure arrestate nel corsodell'operazione 'China Blue'. L'operazione, scattata nel marzo2012, aveva condotto all'arresto di 99 persone, tutte di eta'compresa tra i 20 e i 31 anni, e tutte accusate a vario titolodi associazione a delinquere finalizzata all'estorsione, allarapina e al traffico di sostanze stupefacenti. 'China Blue',durata tre anni di indagini, aveva squarciato il velo sullarealta' nascosta delle bande giovanili cinesi, una realta' incui gang residenti a Milano, Brescia e Torino avevano scatenatouna contesa per conquistare il giro degli affari illeciti edelle estorsioni che ruotano intorno alla Chinatown milanese,l'obiettivo che faceva gola a tutte le gang in gioco. Le duevittime erano state toccate abbastanza marginalmentedall'operazione ma si pensa che negli ultimi anni avesseroassunto uno spessore criminale piu' pesante, tale da sfidare ivecchi capibastone, nel frattempo usciti di galera. Le voci checircolano nella Chinatown di Milano sembrano confermare inqualche misura questa pista: "Queste persone in Italia vengonolasciate libere dopo pochi anni - dice l'uomo che sta pulendole macchie di sangue rimaste in strada dopo la sparatoria, eche si definisce uno degli impiegati del bar karaoke Milan ByNight - mentre invece in Cina rimangono in carcere per molti,molti anni". La stessa persona, che afferma di non essere statapresente durante la sparatoria, racconta che secondo alcunitestimoni ieri sera sarebbero state presenti una decina dipersone e qualcuno avrebbe estratto dei coltelli prima che lasituazione degenerasse con l'impiego di armi da fuoco. Lasparatoria, secondo alcuni testimoni italiani, e' seguita a unalterco a base di urla e schiamazzi durato diversi minuti.Alessandro C., residente in via Signorelli, racconta di averesentito intorno a mezzanotte un litigio in cinese, al qualesono seguiti i colpi di pistola. L'uomo ha chiamato subito il118 e racconta anche che un cinese sarebbe rimasto accanto alledue vittime per tutto il tempo intercorso tra la sparatoria el'arrivo delle ambulanze, mentre altri sarebbero fuggiti apiedi. Gigliola P., residente alcuni portoni dopo ilbar-karaoke, racconta di avere visto brevemente l'uomo che hasparato: si tratta di un giovane cinese che altri dueconnazionali hanno trascinato via dal luogo della lite. Ilgiovane brandiva una pistola e l'ha caricata, prima di tornareindietro verso il marciapiede dove era scoppiato il litigio efare fuoco contro le due vittime. .
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