San Raffaele Milano: truffa alla sanita' per 28 milioni di euro
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San Raffaele Milano: truffa alla sanita' per 28 milioni di euro

San Raffaele Milano: truffa alla sanita' per 28 milioni di euro

San Raffaele Milano: truffa alla sanita' per 28 milioni di euro
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(AGI) - Milano, 16 giu. - Nove persone, tra rappresentantilegali, dirigenti e primari del San Raffaele, sono indagate perfalso e truffa aggravata pari a 28 milioni al serviziosanitario nazionale. Stando a quanto si apprende dal comandoprovinciale di Milano, i cui uomini hanno notificato gli avvisidi conclusione delle indagini, le indagini - svolte dal nucleodi polizia tributaria di Milano, coordinate dal sostitutoprocuratore di Milano, Giovanni Polizzi, hanno consentito diaccertare come in diverse unita' operative della strutturasiano stati negli ultimi anni eseguiti oltre 4.000 interventichirurgici in violazione delle norme di accreditamento relativealla presenza minima di operatori e anestetisti, nonche' diimpiego di medici specializzandi. A fronte di tali episodi - sispiega - , la struttura ospedaliera ha autocertificato ilmantenimento dei requisiti richiesti per l'accesso al rimborsodella prestazione sanitaria offerta, ottenendo indebitirimborsi per oltre 28 milioni di euro. Nei confronti degli entiche hanno gestito nel tempo la struttura ospedaliera - siconclude - e' stata contestata la responsabilita'amministrativa ai sensi del decreto 231/2001. Il medico diSilvio Berlusconi e direttore dell'Unita' operativa dianestesia e rianimazione dell'Ospedale San Raffaele, AlbertoZangrillo, e' tra i nove indagati sospettati, a vario titolo,di falso e truffa aggravata per 28 milioni di euro ai danni delservizio sanitario nazionale. Oltre a Zangrillo, tra gliindagati c'e' anche l'amministratore delegato del San RaffaeleNicola Bedin. Indagati anche il primario di Urologia FrancescoMontorsi, e l'ex primario dello stesso reparto PatrizioRigatti, il primario di Chirurgia Vascolare Roberto Chiesa, ilprimario di Chirurgia Ottavio Alfieri e il primario diChirurgia Toracica Piero Zannini. Secondo le accuse, tutti gliindagati avrebbero collaborato per autocertificare oltre 4milainterventi che solo sulla carta venivano svolti accreditando ilnumero minimo di medici specializzandi, operatori e anestesistiprevisto per ottenere i rimborsi dal servizio sanitarioregionale. Con questo stratagemma, quindi, il San Raffaeleavrebbe percepito tra il 2011 e il 2013 oltre 28 milioni dieuro di rimborsi non dovuti. (AGI).
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