Imane Fadil, la teste chiave del processo Ruby deceduta il primo marzo scorso, è morta per un mix di sostanze radioattive". Lo confermano all'Agi fonti vicine all'inchiesta. La morte per "un mix di sostanze radioattive" è certificata dagli esami tossicologici trasmessi dall'ospedale Humanitas in Procura il 6 marzo scorso, cinque giorni dopo la morte della donna. I pm indagano per omicidio volontario sul decesso della teste chiave dei processi Ruby, morta dopo un mese di agonia durante la quale è rimasta "lucida e vigile" quasi fino alla fine.
Fonti della Procura di Milano non confermano che Imane Fadil sarebbe morta per "un mix di sostanze radioattive". Altre fonti qualificate riferiscono che a uccidere la donna sarebbe stato un mix di sostanze radioattive che non si trovano in commercio, in quantità tale da escludere una contaminazione accidentale.