Ruby bis, sconto pena in appello per Mora-Fede-Minetti
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Ruby bis, sconto pena in appello per Mora-Fede-Minetti

Ruby bis, sconto pena in appello per Mora-Fede-Minetti

Ruby bis, sconto pena in appello per Mora-Fede-Minetti
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(AGI) - Milano, 13 nov. - Tutti colpevoli ma con pene ridotteper tutti. La Corte d'Appello di Milano ribadisce la condannadi Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti nel processocosiddetto Ruby bis in cui il giornalista, l'ex consiglieraregionale del Pdl e l'ex 'guru dei vip' erano accusati di avereallestito il palcoscenico 'a luci rosse' di Arcore in quelloche il pg Piero De Petris aveva definito un "lupanare" percompiacere Silvio Berlusconi. Grazie all'assoluzione in appellodell'ex premier, Fede si e' visto abbassare la pena da setteanni a quattro anni e dieci mesi. Nella sentenza di oggil'accusa di favoreggiamento della prostituzione della minorenneRuby che era contestata a Fede e' stata riqualificata infavoreggiamento della prostituzione di una maggiorenne. Cio'significa che, secondo i giudici della terza sezione d'appello,anche lui, come l'ex Cavaliere, non era consapevole della suaminore eta', quando avrebbe accompagnato la marocchina a VillaSan Martino. La condanna di Fede e' limitata 'solo' alle accusedi favoreggiamento della prostituzione delle ragazzemaggiorenni, Ruby compresa, mentre gli episodi relativi aChiara Danese, Ambra Battilana e Imane Fadil, sono statiriqualificati in tentativo di induzione alla prostituzione,perche' le giovani rifiutarono di partecipare alle presunteserate 'a luci rosse. Quanto a Nicole Minetti, i giudici lehanno 'limato' la pena da cinque a tre anni per la concessionedelle attenuanti generiche, negate in primo grado,confermandole la condanna solo per l'accusa di favoreggiamentodelle maggiorenni. Non e' comunque soddisfatto il suo legale,l'avvocato Pasquale Pantano ("con la mia cliente si continua ausare la clava"), che puntera' all'assoluzione piena per l'exigienista dentale in Cassazione. Lele Mora considera invece una"vittoria che mi emoziona" il verdetto che lo ha condannato asei anni e un mese dai sette del primo grado perche' i giudicihanno riconosciuto il vincolo della continuazione tra ilprocesso Ruby bis e la pena a 4 anni e tre mesi patteggiata peril crac della societa' Lm Management. "Non avrei sopportatofisicamente ancora il carcere dopo i 14 mesi gia' trascorsi inisolamento", 'esulta' Mora, unico imputato presente in aula.L'ex agente televisivo aveva rinunciato ai motivi d'appello equindi alla difesa in nome di una "rivisitazione" del suopercorso di vita. "Ma non mi pento di nulla - sottolinea ora -solo chi non e' un uomo si pente". Coninuera' il suo percorsorieducativo con Don Antonio Mazzi. Anche il pg De Petris avevachiesto per lui una riduzione della pena, mentre per Fede eMinetti aveva sollecitato la conferma del primo grado. L'unicoa rischiare il carcere a questo punto e' Emilio Fede ma e'un'ipotesi molto remota perche', spiega uno dei suoi legali,l'avvocato Maurizio Paniz, se anche la Cassazione dovesseconfermare la condanna "data la sua eta', chiederemmo idomiciliari". L'ex parlamentare del Pdl, che difende Fede conla collega Alessandra Guerini, ha anticipato che ricorrera'alla Suprema Corte pur sottolineando che "la Corte d'Appello hadimostrato di essersi impegnato molto con questa sentenza". Igiudici hanno poi confermato i risarcimenti che gli imputatidovranno versare alle parti civili Danese, Battilana e Fadil,da stabilirsi in un giudizio civile. Infine, una curiosita': inaula era presente l'ex poliziotto Edmondo Capecelatro che fecepervenire la prima relazione alla Procura di Milano sullaconvulsa notte in Questura quando Ruby venne affidata a NicoleMinetti in seguito all'intervento di Berlusconi. OraCapecelatro, tolta la divisa da poliziotto, esercita laprofessione di avvocato e si occupa di teatro. (AGI)
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