Delimitare la categoria dei reati di pericolo contro la salute e rielaborare il sistema sanzionatorio contro le frodi alimentari. Questi gli obiettivi del ddl approvato dal Consiglio dei ministri che prevede nuove fattispecie di reato per punire illeciti nel settore agroalimentare. "È il frutto del lavoro della commissione guidata dal presidente Giancarlo Caselli con il ministro della Giustizia Andrea Orlando", spiega il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina. "L'italia propone un modello nuovo di contrasto al crimine in questo settore strategico".
I nuovi reati
Vengono introdotti i reati di "disastro sanitario", che punisce avvelenamento, contaminazione o corruzione di acque o sostanze alimentari con possibile diffusione di pericoli per l'utente, di "omesso ritiro di sostanze alimentari pericolose" dal mercato quando ciò possa arrecare lesioni gravi o morte e quando da tali condotte possa scaturire il rischio che situazioni analoghe possano mettere in pericolo la salute pubblica, e quello di "agropirateria", che punisce la vendita di prodotti alimentari accompagnati da falsi segni distintivi o da marchi di qualità (Dop e Ogp) contraffatti e prevede delle aggravanti in caso di falsi documenti di trasporto o di simulazione del metodo di produzione biologica.
Responsabilità amministrativa
Il ddl mira a estendere casi di responsabilità amministrativa anche alle persone giuridiche come strumento di prevenzione dei reati alimentari, prevedendo nel contempo modelli di organizzazione delle imprese che facilitino l'adempimento degli obblighi relativi.
Quando le adulterazioni attentano alla salute di più di tre persone scatta questo nuovo reato che prevede pene severissime con la reclusione fino a 18 anni. C'è comunque una revisione complessiva e organica dei reati e delle pene commisurate alla gravità degli illeciti commessi, scrive in questo articolo Il Sole 24 Ore. "Al centro viene messo il consumatore e viene introdotto il principio della violazione del patrimonio agroalimentare. Viene coinvolta tutta la filiera fino alla distribuzione e si arriva anche alla confisca dei beni delle imprese, così come previsto anche dalla legge di contrasto al caporalato".
Pene da 2 ai 7 anni di reclusione
Come spiega il ddl si interviene, da un lato, delimitando la categoria dei reati di pericolo contro la salute, in modo da riformare la tutela di beni giuridici di riferimento, che richiedono l'anticipazione delle correlate incriminazioni già alla soglia del rischio; dall'altro lato, rielaborando il sistema sanzionatorio contro le frodi alimentari, con particolare riferimento alle organizzazioni complesse e alla responsabilità delle persone giuridiche.
Per quanto riguarda le sanzioni, scrive ancora il quotidiano di Confindustria, si prevedono pene dai due ai sette anni di reclusione e multe da 15.000 a 100.000 euro. Vengono previste anche pene accessorie, come l'interdizione temporanea dagli uffici delle persone giuridiche e delle imprese, nonché il divieto di qualsiasi azione, comunicazione commerciale e attività pubblicitaria. Le pene possono essere diminuite in misura significativa nel caso in cui il colpevole si sia adoperato per aiutare concretamente l'autorità di polizia o l'autorità giudiziaria nell'azione di contrasto, nella raccolta di elementi decisivi per la ricostruzione dei fatti e per l'individuazione degli strumenti utilizzati per la commissione della frode.