Il primo caso e forse anche il più clamoroso, tanto da suscitare l'attenzione della stampa internazionale, risale all'estate del 1966 e riguarda quello che fu battezzato 'Il mostro della palude' di Sesto San Giovanni, vicino a Milano. A scriverne fu un giovane corrispondente del Corriere, Giuseppe Gallizzi, a cui un brigadiere dei carabinieri riferì le lamentele dei cittadini della zona dello stagno di via Pace circa misteriosi ululati notturni che ne disturbavano il sonno. Lo scrupoloso cronista si recò sul posto e trovò la carcassa di una pecora e il corpo di un cane morto.
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Il signor Luigi Rossi, all'epoca presidente della Protezione Animali, gli confidò che sul corpo delle bestie si notavano dei segni strani. Immediato e facile il collegamento giornalistico e popolare con gli ululati. "Ci fu anche un tale - ricorda Gallizzi in un'intervista al sito 'Sestonotizie' - che mise una taglia da 50mila lire sulla testa del mostro. Fino a che, dopo lunghi presidi dei carabinieri e della polizia, che faticavano a tenere a bada le centinaia di persone che giungevano in pellegrinaggio anche da altre città, i vigili del Fuoco decisero di prosciugare lo stagno".
E dalle acque torbide emerse davvero un 'mostro', ma non così spaventoso: era una 'Ranatoro' di circa un chilo, uno dei più massicci anfibi esistenti, cosiddetta perché il suono profondo emesso dai maschi della specie ricorda il muggito del bue.
Avvistamenti "leggendari"
Frequenti gli avvistamenti di pantere sotto la canicola, spesso conclusi col ritrovamento di grossi cani dal manto corvino. Nel 2010, la mai accertata presenza del grosso felino terrorizza gli abitanti del quartiere palermitano di Borgo Nuovo e qualcuno lo 'vede' anche impegnato in una 'fuitina' balneare verso il mare di Mondello.
Nel 2015, sempre nella stagione bollente, un animale flessuoso e vestito di nero simile a una pantera viene scorto pure nel nord Italia e il suo 'miraggio' porta addirittura alla chiusura del parco delle Torbiere di Iseo. La battuta nell'area verde con tanto di trappole si rivela infruttuosa.
Non era estate ma come dimenticare l'avvistamento della pantera (mai trovata) a Roma, in via Nomentana, nel dicembre del 1989 che diede il nome al movimento studentesco degli anni Novanta. Nel giugno del 2012, nella campagne sarde attorno a Posada si materializza un cucciolo di leone adocchiato da un ex ispettore di polizia. Anche qui, nulla di fatto ma campagne ribaltate dalle guardie forestali alla ricerca del piccolo.
Nell'estate del 2013 a Roma, il sole picchiava così forte da generare visioni 'tropicali': tre gli avvistamenti di coccodrilli, per due volte addirittura sul raccordo anulare. Forse anche loro in viaggio verso il mare, ma andavano così veloce che nessuno riuscì ad accertarsi che fossero davvero degli alligatori.