Privacy: con le nuove norme Ue si apre la caccia ai 'talenti'
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Privacy: con le nuove norme Ue si apre la caccia ai 'talenti'

Privacy: con le nuove norme Ue si apre la caccia ai 'talenti'

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(AGI) - Roma, 20 ott. - Secondo l'ultimo report di Assinform,il mercato digitale italiano e' cresciuto dell'1,5% nei primisei mesi del 2015, contro il -3,1% dello stesso periodo del2014, segnando finalmente un'inversione di tendenza e unacrescita superiore rispetto alle stime precedenti: +1,1%. Se i segnali sono dunque positivi, e' anche vero che ilsettore ICT conta oltre 75mila aziende con 456mila addetti, mail ritardo sul digitale ostruisce un potenziale ancor maggiore,come spiega il presidente di Confindustria Digitale, ElioCatania: "La trasformazione digitale che sta rivoluzionandol'economia mondiale sconta nel nostro Paese un grave ritardo diexecution. Un gap che vale 25 miliardi in termini di mancatogiro d'affari e 200mila occupati. E' di tutta evidenza che perabilitare la trasformazione digitale abbiamo bisogno diprofessionisti skillati sulle nuove tecnologie e sull'impattoche queste hanno nei processi organizzativi e produttivi delleimprese e delle Pubbliche Amministrazioni." E il mercato digitale puo' fare da traino non solo all'economiaitaliana in generale, ma anche a specifici settori collegati,come quello delle professioni in materia di privacy, comespiega lo stesso Elio Catania, che parlera' dell'argomento alQuinto Privacy Day Forum organizzato da Federprivacy:"In questo senso non e' possibile pensare ad un futuro in cuile aziende e le PA non siano dotate anche di specialisti dellaprotezione dei dati. Si tratta di un'opportunita' per garantireefficienza e sviluppo di nuovi servizi per il mercato che valemigliaia di nuovi posti di lavoro. Un'occasione di sviluppo checome sistema Paese non possiamo perdere". In questa prospettiva, Federprivacy ha condotto una ricercasu un campione di 1.000 aziende per conoscere la percezionedel mercato sui profili delle figure professionali che sarannorichieste con l'introduzione del nuovo Regolamento Europeosulla protezione dei dati, che sara' vigente in tutti gli Statimembri della UE, di cui il presidente di Federprivacy, NicolaBernardi, da' un'anteprima: "I risultati indicano che il 19,7%delle aziende avverte la necessita' di avere nel proprioorganico un responsabile privacy, e il 28,8% ritiene che lafigura piu' richiesta nel settore sara' il privacy officer.Questo denota una crescente consapevolezza da parte del tessutoimprenditoriale italiano rispetto alle tematiche relative allaprotezione dei dati". Il rapporto della Ricerca, sara' illustrato ed analizzatodurante il Privacy Day Forum il 21 ottobre da Stefano Bonetto,presidente della Commissione Servizi di UNI, l'ente dinormazione nazionale, che visto l'interesse del mercato, harecentemente iniziato i lavori per pubblicare una norma tecnicasui profili professionali del settore della protezione deidati. Proprio al convegno annuale di Federprivacy si svolgera'la prima riunione ufficiale del Gruppo di Lavoro per leprofessioni in seno alla stessa associazione. (AGI).
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