(AGI) - Ragusa, 2 lug. - Erano quasi tutti a torso nudo, alcunicon costumi molto colorati, sfiniti dal caldo torrido e con ilviso rivolto a quell'unica uscita, quella piccola botola dallaquale si vedeva a stento il mare azzurro che li separava dallasperanza di una nuova vita. Sono morti cosi' i 45 profughi sulpescherecccio rimorchiato a Pozzallo (Ragusa) ieri pomeriggio."Molti di loro -raccontano i soccorritori- avevano gli occhichiusi, quasi dormivano con volto sereno". Probabilmente,infatti, in quel piccolissimo vano della ghiacciaia per ilpesce, hanno respirato sempre la stessa aria che, senzaricambio con l'esterno, si e' saturata del monossido dicarbonio provieniente dall'attiguo vano motori. "Ho ancora lamorte nel cuore - commenta il sindaco, Luigi Ammatuna -. E'come se mi avessero dato un pugno allo stomaco". Per l'imam diPozzallo "e' un colpo al cuore degli esseri umani, una tragediaper tutti al di la' di religioni e appartenenze". .