In povertà assoluta 8 italiani su 100. Cosa sono i community center nati in 4 città
L'iniziatriva di Oxfam in collaborazione con la Diaconia valdese a Torino, Firenze, Arezzo e Catania. Dal rapporto 'Italiani, povera gente' emerge che 1 minore su 10 è in condizioni di indigenza

Oltre 1 persona su 4 in Italia è a rischio di povertà o esclusione sociale. Si tratta di 17 milioni e mezzo di concittadini che vivono in una condizione di estrema precarietà e vulnerabilità. In quest‘Italia sempre più in affanno, i poveri assoluti sono diventati 4,6 milioni: vuol dire che 1 su 13 (poco meno dell'8%) non ha cibo a sufficienza o una casa decentemente riscaldata, o di che vestirsi, né mezzi per curarsi, informarsi, istruirsi. Una fotografia tanto più impietosa per il fatto che in questa condizione si trova 1 minore su 10, un’incidenza molto alta, il 10,9%, ovvero un dato quasi triplicato rispetto a 10 anni fa. Al punto che si rischia di vivere in una società sempre più vecchia, incapace di dare un futuro alle giovani generazioni, o che tristemente sceglie di non averne uno.
Povertà e disuguaglianza: un circolo vizioso
A fare le spese dell’essere povero in Italia ci sono le famiglie numerose che in misura prevalente si ritrovano in condizioni di povertà assoluta. Come emerge chiaramente dall’analisi di Oxfam 'Italiani, povera gente', peggiorano soprattutto le condizioni delle famiglie con 4 componenti, per cui l’incidenza della povertà assoluta è salita al 9,5%, mentre per quelle dai 5 in su tende ad aumentare ulteriormente, raggiungendo il 17,2%.
Una situazione che rischia di aggravarsi – o nel migliore dei casi di diventare stagnante – se allo stesso tempo non si interviene con politiche volte a contrastare l’allarmente disuguaglianza economica che caratterizza anche il nostro Paese: nel 2016, l’1% più ricco era in possesso del 25% della ricchezza nazionale netta, 415 volte quella detenuta dal 20% più povero dei nostri connazionali; mentre la sperequazione di reddito fa rilevare come, nell’arco di tempo 1988-2011, il 10% più abbiente della popolazione abbia beneficiato di un incremento di reddito superiore a quello della metà più povera degli italiani. A leggere il dato, capovolgendo la piramide, si scopre che il 10% più povero dei nostri connazionali ha goduto di un risicato 1% di incremento, corrispondente ad appena 3,7 euro pro-capite all’anno (PPP 2005), a fronte di un incremento annuo di circa 365 euro del 10% più ricco.
In Italia, i profili del disagio sono differenziati sul territorio. In media, l’incidenza della povertà assoluta è più alta nelle aree metropolitane, dove nel 2015 si registra un aumento, rispetto all’anno precedente, con un’incidenza media in tutto il Paese del 7,2%. Il Sud Italia conferma sacche di povertà assoluta maggiori, sebbene non vadano trascurate anche le periferie delle grandi città del Nord e del Centro Italia.
Nelle periferie italiane arrivano i 'Community center'
Ai fini del proprio intervento, Oxfam, in collaborazione con la Diaconia valdese, inaugura i community center realizzati nelle periferie di Torino, Firenze, Arezzo e Catania per offrire sostegno e riscatto a quanti si trovano in situazioni di fragilità economica e sociale. "I Community center di Oxfam vogliono essere una risposta per chi si trova sull’orlo dell’esclusione sociale, di una povertà aggravata da un contesto di crescenti disuguaglianze economiche e sociali. Sono centri di ascolto, rilevamento dei bisogni, orientamento e supporto a tutte quelle persone non ancora prese in carico dai servizi istituzionali, la cui situazione, senza un aiuto, è destinata ad aggravarsi e che invece è possibile aiutare concretamente.– ha detto Maurizia Iachino, presidente di Oxfam Italia - I primi centri a cui ne aggiungeremo altri, uno alla volta, in quante più città possibile, grazie alla generosità di tutti quelli che vorranno e potranno sostenere i Centri esistenti e quelli da costruire. Combattere la disuguaglianza di opportunità e dare migliore accesso a servizi educativi, sanitari, sociali è cruciale per sconfiggere la povertà: possiamo farlo e dobbiamo farlo presto per uscire dalle situazioni di nuove povertà' in casa nostra”.
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Come funzionano i centri aperti a Torino, Firenze, Arezzo e Catania
I centri di Torino, Firenze, Arezzo e Catania sono luoghi aperti, privi di burocrazie e formalità, in cui coloro che si trovano in situazioni di fragilità economica e sociale possono colmare un gap informativo che spesso sperimentano, non conoscendo di quali servizi potrebbero usufruire e di quali supporti potrebbero beneficiare.
Accedendo a questi centri chi è in difficoltà può ottenere:
- sostegno in ambito educativo a giovani studenti italiani e stranieri e alle loro famiglie (corsi di italiano e informatica, percorsi di mentoring per studenti in difficoltà, orientamento ai servizi extra-scolastici);
- mediazione familiare per famiglie a rischio sociale;
- orientamento lavorativo e percorsi formativo-professionali per favorire l’autoimprenditorialità e l’inserimento nel mondo del lavoro a cittadini italiani, stranieri residenti, disoccupati, giovani e anche richiedenti asilo che si trovino in difficoltà sociale ed economica;
- informazioni per tutelare i propri diritti in tema di previdenza sociale o per accedere ad agevolazioni economiche e fiscali;
- orientamento e supporto nei contatti con gli enti pubblici del territorio, onde reperire informazioni per la casa, i servizi educativi e socio-sanitari;
- supporto specifico alle problematiche e al disagio dei migranti attraverso unità mobili in grado di intercettare sul territorio i soggetti non ritenuti idonei per la richiesta di asilo, fornendo loro supporto legale, orientamento e beni di prima necessità, e una struttura ricettiva temporanea.
La Campagna di raccolta fondi e le donazioni
La campagna di raccolta fondi è sostenuta da
- Rai per il sociale – dall’8 al 14 maggio
- TV 2000 – dal 5 al 15 maggio
Dal 5 al 15 maggio sarà possibile donare tramite il numero 45528:
- 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari Wind Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile, Coop Voce e Tiscali;
- 5 euro anche per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa Vodafone, TWT, Convergenze e PosteMobile;
- 5-10 euro per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa TIM, Infostrada, Fastweb e Tiscali.
E’ inoltre possibile, specificando la causale “Un pezzo alla volta”, donare tramite carta di credito su www.oxfamitalia.org.