Papa: non essere cristiani del "si' ma...",no capricci spirituali
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Papa: non essere cristiani del "si' ma...",no capricci spirituali

Papa: non essere cristiani del "si' ma...",no capricci spirituali

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(AGI) - CdV, 24 mar. - Non bisogna essere "cristiani del si',ma", occorre invece accettare l'aiuto che viene da Dio "senzacritiche e obiezioni". Quindi non "capricci spirituali", non"scivolare nella tristezza e nella mormorazione". PapaFrancesco nell'omelia a Santa Marta sottolinea quanto siaimportante accettare i mille modi che Dio offre per lasalvezza, per far si' che i nostri cuore non siano"avvelenati". "Anche noi fra i cristiani, quanti, quanti troviamo anchenoi, ci troviamo noi un po' avvelenati per questo scontentodella vita. Si', davvero, Dio e' buono, ma cristiani si', ma...Cristiani si', ma... Che non finiscono di aprire il cuore allasalvezza di Dio, sempre chiedono condizioni. 'Si', ma cosi'!'.'Si', si', si', io voglio essere salvato, ma per questastrada'... Cosi' il cuore diviene avvelenato", afferma PapaFrancesco. "Capricci spirituali" davanti a Dio che in millemodi ti offre la salvezza. Solo perche' siamo gente che non saaccettare "lo stile divino" e ci intristiamo, scivoliamo nella"mormorazione". E' un errore che oggi commettono tanticristiani, cosi' come la Bibbia racconta vi cadesse un tempo ilpopolo ebreo salvato dalla schiavitu'. Papa Francesco partedall'episodio proposto dal Libro dei Numeri, quello in cui gliebrei si ribellano alle fatiche della fuga nel deserto, al cibo"leggero" della manna, e cominciano - dice il Papa, nell'omeliaraccolta da Radio Vaticana - "a sparlare di Dio" e molti diloro finiscono morsi e uccisi da serpenti velenosi. Solo lapreghiera di Mose' che intercede per loro e innalza un bastonecon un serpente - simbolo della Croce su cui verra' appesoCristo - diverra' per chi lo guarda salvezza dal veleno. Anche noi, prosegue Francesco, "tante volte diciamo chesiamo nauseati dello stile divino. Non accettare il dono di Diocol suo stile: quello e' il peccato - sottolinea il Papa -quello e' il veleno. Quello ci avvelena l'anima, ti toglie lagioia, non ti lascia andare". E Gesu', afferma, risolve questopeccato salendo sul Calvario: "Lui stesso prende su di se' ilveleno, il peccato e viene innalzato. Questo tepore dell'anima,questo essere cristiani a meta', 'cristiani si', ma...'. Questoentusiasmo all'inizio nel cammino del Signore e poi diventarescontenti, soltanto si guarisce guardando la Croce, guardandoDio che assume i nostri peccati: il mio peccato e' li'". Quanticristiani - conclude Francesco - oggi "muoiono nel desertodella loro tristezza, della loro mormorazione, del loro nonvolere lo stile di Dio": "Guardiamo il serpente, il veleno,li', nel corpo di Cristo, il veleno di tutti i peccati delmondo e chiediamo la grazia di accettare i momenti difficili.Di accettare lo stile divino di salvezza, di accettare anchequesto cibo cosi' leggero del quale si lamentavano gli ebrei,di accettare le cose? Di accettare le vie per le quali ilSignore mi porta avanti. Che questa Settimana Santa - cheincomincera' domenica - ci aiuti a uscire da questa tentazionedi diventare 'cristiani si', ma...'". (AGI).
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