Papa: non basta aspettare ripresa Serve coraggio e non pazienza
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Papa: non basta aspettare ripresa Serve coraggio e non pazienza

Papa: non basta aspettare ripresa Serve coraggio e non pazienza

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(AGI) - Torino, 21 giu. - No alla corruzione, no allacollusione con le mafie, no all'attendismo e si' al coraggio.E' il monito che Papa Francesco ha lanciato da Torno, dove e'andato per l'ostensione della Sindone e dove ha incontrato irappresentanti del mondo del lavoro. "No alle collusionimafiose, alle truffe, alle tangenti, e cose del genere" hagridato in piazzetta Reale "Siamo chiamati a ribadire il noall'idolatria del denaro, che spinge ad entrare a tutti i costinel numero dei pochi che, malgrado la crisi, si arricchiscono,senza curarsi dei tanti che si impoveriscono, a volte fino allafame. Siamo chiamati a dire no alla corruzione, tanto diffusache sembra essere un atteggiamento, un comportamento normale.Ma non a parole, con i fatti. Solo cosi', unendo le forze,possiamo dire no all'inequita' che genera violenza". "Don Bosco- ha ricordato il Papa che con la sua visita celebra anche ilsecondo centenario del fondatore dei salesiani - ci insegna cheil metodo migliore e' quello preventivo: anche il conflittosociale va prevenuto, e questo si fa con la giustizia". Papa Francesco ha concluso il suo incontro con il mondo dellavoro pronunciando un appello all'iniziativa per uscire dallacrisi. "Non basta - ha scandito aspettera la ripresa,aspettiamo la ripresa... aggiungo una parola che non vorrei chenon fosse retorica. Coraggio non significa pazienza, ma osare:siate coraggiosi andate avanti siate creativi, siate artigianidel futuro con la forza di quella speranza che ci da' ilSignore, che non delude mai". Nel suo discorso, il Papa haanche citato la Costituzione Italiana che, ha detto, "dichiarafin dall'inizio che il lavoro e' fondamentale". "Lo e' - hacontinuato - ed e' necessario che l'intera societa', in tuttele sue componenti, collabori perche' esso ci sia per tutti esia un lavoro degno dell'uomo e della donna. Questo richiede unmodello economico che non sia organizzato in funzione delcapitale e della produzione ma piuttosto del bene comune. E, aproposito delle donne, E' una sfida molto impegnativa, daaffrontare con solidarieta' e sguardo ampio; e Torino e'chiamata ad essere ancora una volta protagonista di una nuovastagione di sviluppo economico e sociale, con la sua tradizionemanifatturiera e artigianale e nello stesso tempo con laricerca e l'innovazione". "Torino - ha poi sottolineato - e' storicamente un polo diattrazione lavorativa, ma oggi risente fortemente della crisi:il lavoro manca, sono aumentate le disuguaglianze economiche esociali, tante persone si sono impoverite e hanno problemi conla casa, la salute, l'istruzione e altri beni primari.L'immigrazione aumenta la competizione, ma i migranti non vannocolpevolizzati, perche' essi sono vittime dell'inequita', diquesta economia che scarta e delle guerre". "In questa situazione, che non riguarda solo Torino ma e'globale e complessa, non si puo' solo aspettare la ripresa", haspiegato rilevando che "a Torino e nel suo territorio esistonoancora notevoli potenzialita' da investire per la creazione dilavoro: l'assistenza e' necessaria, ma non basta: ci vuolepromozione, che rigeneri fiducia nel futuro". .
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