Papa: imprenditori dite no a corruzione e inquinamento
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Papa: imprenditori dite no a corruzione e inquinamento

Papa: imprenditori dite no a corruzione e inquinamento

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(AGI) - CdV, 20 giu. - "Solo se radicata nella giustizia e nelrispetto della legge, l'economia concorre a un autenticosviluppo, che non emargini individui e popoli, si tenga lontanoda corruzione e malaffare, e non trascuri di preservarel'ambiente naturale". A 48 ore dalla pubblicazionedell'enciclica verde "Laudato si'", Papa Francesco e' tornatosui temi dell'etica imprenditoriale incontrando in Vaticano iCavalieri del Lavoro, cioe' gli imprenditori indicati comeesempi per tutti dal Quirinale. "Il bene comune, fine ultimodel vivere associato, non puo' essere raggiunto - ha ricordatoloro - attraverso un mero incremento dei guadagni o dellaproduzione, ma ha come presupposto imprescindibile l'attivocoinvolgimento di tutti i soggetti che compongono il corposociale". Secondo il Papa, "l'insegnamento sociale dellaChiesa richiama continuamente questo criterio fondamentale: chel'essere umano e' il centro dello sviluppo, e finche' uomini edonne restano passivi o ai margini, il bene comune non puo'considerarsi pienamente conseguito". Nel suo discorso Francescoha anche definito "lodevole" il proposito della vostraFederazione Nazionale che i suoi membri "mettano in evidenza,oltre al ruolo sociale del lavoro anche la sua portata etica"."Voi - ha detto ai Cavalieri del Lavoro - vi siete distintiperche' avete osato e rischiato, avete investito idee, energiee capitali, facendoli fruttare, affidando compiti, chiedendorisultati e contribuendo a rendere altri piu' intraprendenti ecollaborativi. Ecco la portata sociale del lavoro: la capacita'di coinvolgere le persone e affidare responsabilita', in mododa stimolare l'intraprendenza, la creativita', l'impegno"."Invoco su di voi, sulle vostre famiglie e sulle vostreattivita' - ha poi concluso il Papa - l'intercessione di sanBenedetto da Norcia, Patrono dei Cavalieri del Lavoro, e dicuore vi benedico. Per favore, non dimenticate di pregare perme". .
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