Papa, Chiesa ospedale da campo e non clinica per vip
Francesco ai medici missionari in Africa, "dovere di trasparenza verso i donatori e l'opinione pubblica"

CdV - "La Chiesa non è una 'super clinica per vip' ma piuttosto un ospedale da campo"" e deve avere "il cuore grande, per essere vicina ai tanti feriti e umiliati della storia, a servizio dei più poveri". Lo ha detto Papa Francesco incontrando i medici missionari del Cuamm, attivi in Africa. "Siete medici 'con' l'Africa e non 'per' l'Africa. Siete chiamati a coinvolgere la gente africana nel processo di crescita, camminando insieme, condividendo drammi e gioie, dolori ed entusiasmi", ha ricordato il Papa. "I popoli - ha aggiunto - sono i primi artefici del loro sviluppo, i primi responsabili!". "So - ha continuato Franceasco - che affrontate le sfide quotidiane con gratuita' e aiuto disinteressato, senza proselitismi e occupazione di spazi. Anzi, collaborando con le Chiese e i Governi locali, nella logica della partecipazione e della condivisione di impegni e responsabilita' reciproche. Vi esorto a mantenere il vostro peculiare approccio alle realta' locali, aiutandole a crescere e lasciandole quando sono in grado di continuare da sole, in una prospettiva di sviluppo e sostenibilita'". "è questa - ha concluso - la logica del seme, che scompare e muore per portare un frutto duraturo".
Papa, a Lesbo bimbo ha disegnato sole che ride
Diritto alle cure "è privilegio di pochi"
"In Africa troppe mamme muoiono durante il parto e troppi bambini non superano il primo mese di vita a causa della malnutrizione e delle grandi endemie!", ha gridato il Papa ricordando che i "Medici con l'Africa - Cuamm (Collegio Universitario Aspiranti Medici Missionari) di Padova sono impegnati "nei Paesi più poveri dell'Africa, quelli sub-sahariani, e le aree più dimenticate, l''ultimo miglio' dei sistemi sanitari" Bergoglio ha voluto ringraziare i medici missionari dicendo: "operate tra le fasce più vulnerabili della popolazione: le mamme, per assicurare loro un parto sicuro e dignitoso, e i bambini, specie neonati.
Vi incoraggio a rimanere in mezzo a questa umanita' ferita e dolente! La vostra opera di misericordia è la cura del malato, secondo il motto evangelico 'Guarite gli infermi'. Possiate essere espressione della Chiesa madre, che si china sui più deboli e se ne prende cura". Secondo il Papa, tuttavia, "per favorire processi di sviluppo autentici e duraturi sono necessari tempi lunghi, nella logica del seminare con fiducia e attendere con pazienza i frutti", come dimostra anche la storia della vostra Organizzazione, che da più di sessantacinque anni è impegnata a fianco dei più poveri in Uganda, Tanzania, Mozambico, Etiopia, Angola, Sud Sudan, Sierra Leone". "L'Africa ha bisogno di accompagnamento paziente e continuativo, tenace e competente e gli interventi - ha concluso - necessitano di impostazioni di lavoro serie, domandano ricerca e innovazione e impongono il dovere di trasparenza verso i donatori e l'opinione pubblica".
Francesco, vorrei essere "ogni giorno più povero"
Papa Francesco vuole essere "ogni giorno più povero". Lo ha confidato nell'incontro con i medici missionari del Cuamm, quando egli stesso ha ricordato il testamento di don Luigi Mazzucato, direttore del Cuamm per 53 anni, e è mancato lo scorso 26 novembre all'eta' di 88 anni, "il vero ispiratore delle scelte di fondo, prima fra tutte la poverta'". Cosi' ha lasciato scritto nel suo testamento spirituale: "Nato povero, ho sempre cercato di vivere con il minimo indispensabile. Non ho nulla di mio e non ho nulla da lasciare. Il poco vestiario che possiedo lo si dia ai poveri". Colpito da queste parole, congedandosi dal Cuamm il Papa ha chiesto ai presenti (che oggi gremivano l'Aula Nervi e anche l'atrio dell'edificio): "per favore pregate per me il Signore, che mi faccia ogni giorno più povero". (AGI)