Nuova terapia biologica per il trapianto di midollo osseo
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Nuova terapia biologica per il trapianto di midollo osseo

Nuova terapia biologica per il trapianto di midollo osseo

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(AGI) - Bologna, 4 mar. - Una terapia biologica per fermare legravi complicanze che si verificano nei pazienti sottoposti atrapianto di midollo osseo. E' l'obiettivo del progetto diricerca "TreGeneration" , approvato e finanziatocomplessivamente con 6 milioni di euro dalla Comunita' Europeache vede tra le realta' protagoniste l'Ematologia diretta dalprofessor Michele Cavo del Policlinico di Sant'Orsola diBologna. Il trapianto di midollo osseo da donatore e' oggi laterapia piu' efficace per molte malattie ematologiche.Purtroppo in oltre il 20% dei casi possono verificarsi gravicomplicanze - tra cui la malattia di trapianto verso l'ospite(GVHD) dove le cellule immunitarie del donatore attaccano itessunti del paziente trapiantato (pelle o, organi interni emucosa) - per fermare le quali solitamente si utilizzanofarmaci immunosoppressori, spesso tossici e non risolutivi. Findagli anni 90 e' stato scoperto che un gruppo di linfociti -chiamati T reg - ha il ruolo di controllare le risposteimmunitarie per evitare che diventino troppo potenti, tanto dacausare danni non voluti alla persona. Iniettando nel riceventeuna dose molto elevata di questi linfociti provenienti daldonatore si potrebbe dunque spegnere la principale complicanzadel trapianto. "Nel laboratorio di terapia cellulare eimmunoterapia - spiega Mario Arpinati, responsabile delprogetto di ricerca - e' attivo da alcuni anni un programma distudio dei linfociti T reg. Nel corso del 2014, incollaborazione con la 'cell factory' Calori di Milano, e' statamessa a punto una procedura che permette di moltiplicare questilinfociti fino a 500 volte, in meno di 3 settimane, incondizioni di assoluta sicurezza e sterilita', cosi' da poterlireinfondere ai pazienti". Il programma di sperimentazioneclinica, pero', e' molto costoso e impossibile da sosteneresenza un adeguato finanziamento. Per questo l'Ematologia delSant'Orsola si e' alleata in un Consorzio con altri sei centridi quattro Paesi Europei e con un centro statunitense. Ilprogetto che comprende 5 studi clinici paralleli e' finanziatodalla Commissione Europea nell'ambito del programma Horizon2020. "La parte del finanziamento che arrivera' al nostroLaboratorio - conclude il dottor Arpinati - ci consentira' diessere il primo Centro in Italia, e come consorzio in Europa, apoter implementare un programma di terapia cellulare conlinfociti T reg per riuscire a curare senza farmaci tossici lecomplicanze dei trapianti. Ma il successo di questo programmapotrebbe avere importanti implicazioni anche al di fuori deltrapianto: la terapia con linfociti T reg potrebbe essere utileanche nella cura di malattie del sistema immunitario". (AGI).
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