AGI - E' stato preso dai Carabinieri di Milano il sospetto killer di Pierantonio Secondi, l'82enne ucciso a coltellate la scorsa notte nel suo appartamento in via Giulio Romano, zona Porta Romana, a Milano dopo aver fatto irruzione in casa con una motosega. Il 35enne romeno è stato rintracciato in mattinata nelle vicinanze di una farmacia di Melegnano (Milano) dove lavora come magazziniere.
Alcune mail stampate con una sorta di "confessione" erano state trovate sul pianerottolo dell'appartamento dove abitava Secondi. La vittima è stata accoltellata e colpita con una motosega poco dopo le 21 nel suo appartamento in zona Porta Romana dove il cadavere è stato trovato riverso di spalle sotto il tavolo della cucina.
Per gli inquirenti sono serviti in tutto nove minuti per fare irruzione in casa con una motosega, uccidere e fuggire a piedi scendendo le scale.
Dalle indagini degli investigatori dell'Arma, coordinati dal pm Elio Ramondini, emerge che poco prima delle 20.45 il sospettato sarebbe entrato con un grosso trolley nero, al cui interno c'erano la motosega, un'accetta e una tanica di benzina, nel palazzo infilandosi nel portone dietro a un condomino.
Una volta raggiunto il settimo piano con la motosega avrebbe fatto irruzione nell'abitazione e con la stessa avrebbe colpito Secondi tranciandogli la mano sinistra in cui la vittima impugnava una bomboletta di spray urticante. Poi con un grosso coltello avrebbe infierito sull'82enne colpendolo due volte al collo. Prima di scappare avrebbe cercato di dare fuoco a un tappeto in camera da letto.
Eppure il killer non poteva avvicinarsi all'abitazione e ai luoghi frequentati da Pierantonio Secondi con cui aveva una relazione sentimentale avviata circa un anno fa e interrottasi in estate. Il divieto era stato disposto dal gip di Milano lo scorso 13 ottobre. Con la relazione ai ferri corti per i comportamenti sopra le righe del 35enne lo scorso 21 luglio l'82enne si era recato in questura per chiederne l'ammonimento ma il provvedimento amministrativo non era stato accolto.
Un mese dopo, il 26 agosto, Secondi aveva denunciato l'ormai ex compagno alla Polizia per atti persecutori e per una rapina, sfociata in un'aggressione fisica. Per le ferite riportate l'82enne aveva ricevuto una prognosi di 21 giorni.
Le successive indagini avevano portato la procura a chiedere la misura cautelare nei confronti dell'uomo. Una seconda analoga ordinanza - da quanto appreso - gli sarebbe stata dovuta notificare ieri dai Carabinieri di Melegnano (Milano), dove il 35enne abitava da separato in casa con moglie e un figlio, in cui il giudice gli vietava di avvicinarsi anche alla sorella e al migliore amico di Secondi.