Dalla Guinea a Palermo, la lotta per la vita di Jaime
Un volo militare ha condotto nel capoluogo siciliano l'informatico in condizioni critiche dopo avere contratto il coronavirus. Gara di solidarietà per salvarlo. Adesso inizia una nuova sfida

L'alba di un nuovo giorno per Jaime e la sua famiglia. E' atterrato intorno alle 5, a Palermo, l'aereo militare messo a disposizione dal governo italiano con a bordo Jesus Jaime Mba Obono, l'informatico originario della Guinea Equatoriale e con nazionalità italiana, per giorni ricoverato in un ospedale di quel Paese in condizioni critiche dopo avere contratto il coronavirus. L'uomo è sposato con una palermitana. La coppia, con i loro tre ragazzi, è molto impegnata anche nel sostegno delle comunità d'Africa.
Era decollato da Pratica di Mare, il velivolo KC-767A dell'Aeronautica militare. Un volo in alto biocontenimento, organizzato, su richiesta del ministero degli Affari esteri, dal ministero della Difesa. A bordo del velivolo anche il team di bio-contenimento dell'Aeronautica militare costituito da medici ed infermieri specializzati nell'assistenza ai pazienti affetti da malattie particolarmente infettive in totale isolamento e sicurezza.
La moglie di Jaime, Chiara Beninati, che non si è mai arresa, aveva avviato una raccolta fondi su Gofundme per organizzare un volo in sicurezza: la risposta è stata positiva e commovente, con oltre i 104 mila euro necessari raccolti in pochi giorni per organizzare un volo in sicurezza e che ora non serviranno più. Sceglieranno i donatori se riaverli indietro o destinarli a un altro progetto di solidarietà. Jaime è curato adesso dall'efficiente squadra della nella terapia intensiva dell'ospedale Cervello.
La coppia per dieci anni ha vissuto nel Paese africano dove ha preso in affidamento due ragazze che ora studiano a Palermo, all'università e allo Scientifico. Una famiglia unita e impegnata a cui si è aggiunto l'ultimo arrivato, un bimbo che ora ha 6 anni. "Una famiglia splendida - testimonia padre Roberto Ciulla, parroco di Santa Teresa del Bambin Gesù - sempre pronta ad aiutare chi è nel bisogno". Jesus Jaime era andato in Guinea dopo le feste natalizie per fare visita alla sua famiglia.
Dopo i primi allarmi di coronavirus gli è stato consigliato di restare in Guinea, dove non si erano ancora presentati casi positivi di Covid-19. Proprio lì, però, si è ammalato. Lo Stato guineano ha chiuso tutti i voli fino al 15 maggio. Adesso una nuova sfida per Jaime e la sua famiglia: "Non resta che sperare che le cure adeguate e il suo fisico - dicono i tanti amici e parenti - possano sconfiggere la malattia. Continuiamo a pregare per la sua guarigione. Siamo infinitamente grati a tutti coloro che che hanno sostenuto Chiara, Jaime e tutta la famiglia in questa dolorosa vicenda con costante attenzione, tangibile affetto e commovente partecipazione".