"Per noi le analisi sono positive, stiamo aspettando la conferma dallo Spallanzani, ho parlato più volte con Borrelli oggi pomeriggio, sono due cittadini di Vo' Euganeo, uno del '42 e uno del '53, uno in condizioni critiche in terapia intensiva". Con queste parole il governatore del Veneto Luca Zaia ha confermato la presenza di due casi di Coronavirus in Veneto entrando ad un vertice d'urgenza organizzato a Padova.
Il totale dei casi in Italia sale a 19, considerando i 3 a Roma e i 14 registrati oggi in Lombardia. L'Italia è quindi la nazione europea con più infezioni.
"Siamo preoccupati, ho parlato col sindaco di Vo' Euganeo per adottare tutte le misure: chiusura delle scuole, degli esercizi commerciali, cercando di ricostruire tutte le attività sociali e i contatti che queste persone hanno avuto per capire qual è il livello di cordone sanitario da mettere in atto. Non bisogna diffondere il panico, ma la prima regola è l'isolamento", ha aggiunto Zaia.
"Queste due persone hanno avuto dei contatti in loco, non sono andate in Cina, non sono il classico caso sospetto. Venivano dall'ospedale di Schiavonia e sono ricoverati in Azienda ospedaliera a Padova con tutte le procedure previste dalla task force - ha continuato - Stiamo lavorando anche sul fronte dell'eventuale necessità di una struttura dedicata a eventuali contagiati, perché non sappiamo qual è l'entità del contagio. La procedura andrà a pescare tutte le persone che hanno avuto un contatto, i cittadini sono stati curati per normali patologie, sono state applicate tutte le direttive dell'Oms, si tratterà di capire che tipo di contatto hanno avuto".
Ancora difficile da immaginare l'origine del contagio secondo il presidente del Veneto. "Arriveremo all'origine perché questi sono contagi secondari che significa che c'è un contagio primario che li ha contagiati. Cercheremo di capire in base alla catena delle relazioni cosa è accaduto perché questi sono due cittadini che condividevano assieme la passione per le carte". Le due persone di 77 e 78 anni condividevano infatti la passione per il gioco delle carte e si incontravano spesso per una partita e qualche chiacchiera in un bar del paese.