CdV - I promotori di giustizia del Tribunale dello Stato Città del Vaticano hanno chiesto l'assoluzione del giornalista Emiliano Fittipaldi e la condanna di tutti gli altri imputati del processo Vatileaks due e precisamente 3 anni e 9 mesi per la pr Francesca Immacolata Chaouqui, 3 anni e un mese per monsignor Vallejo Balda, un ammo e 9 mesi per l'ex funzionario vaticano Nicola Maio e un anno (con la condizionale) per il giornalista Gianluigi Nuzzi.
La pena più severa (3 anni e 9 mesi) è stata chiesta per la signora Francesca Immacolata Chaouqui (che in tribunale ha portato con sè anche il suo bambino, nato un mese fa) in quanto il promotore di giustizia Giampiero Milano e l'aggiunto Roberto Zannotti hanno identificato in lei "l'ispiratrice e il primo motore dell'iniziativa scellerata di questa associazione a delinquere", riconoscendola colpevole anche del "concorso nella divulgazione di documenti riservati". Tanta severità è stata spiegata dai due pm anche con "il comportamento processuale censurabile" tenuto dalla pr calabrese.
Una pena di poco inferiore (3 anni e un mese) è stata chiesta per monsignor Vallejo Balda, fino al momento dell'arresto segretario della Prefettura degli Affari Economici e in precedenza anche della Commissione Cosea, il cui comportamento è stato definito dai pm come il "più grave" in considerazione della sua consacrazione sacerdotale e dell'alto incarico ricevuto, anche se poi la quantificazione della pena risulta di poco inferiore a quella chiesta per la Chaouqui, in quanto gli si applicano le attenuanti generiche che il prelato si è guadagnato con le sue "ammissioni di colpa" e che secondo Milano e Zanntti gli toccano anche "per l'evidente soggezione nei confroni della signora Chaouqui".
Una condanna - sia pure più leggera : un anno e 9 mesi - è stata chiesta per entrambi i reati oggetto del processo, l'associazione a delinquere e il concorso nella divulgazione di documenti riservati, anche per Nicola Maio che era il segretario di monsignor Balda: secondo i pm "ha partecipato con responsabilità minore ad entrambe le fattispecie". Per il vicedirettore di Mediaset, Gianluigi Nuzzi, è stato chiesto un anno secco come "concorrente morale" nella sola divulgazione dei documenti riservati, che secondo i pm "è emerso in modo evidente". Per Emiliano Fittipaldi dell'Espresso tale reato, hanno detto i pm, "non è stato possibile provarlo": da qui la richiesta di assoluzione per insufficienza di prove". (AGI)