Napoli - "Anche Napoli e la Campania hanno la loro 'affittopoli'. Non ci sono stati titoloni di giornali come a Roma perche' stiamo ancora lavorando ma ci saranno a breve grossi risvolti. Abbiamo scoperto numerosi beni pubblici che sono sottratti all'utilita' pubblica con fitti a 5 e 10 euro e con utilizzazioni improprie". Lo ha detto il procuratore regionale della Corte dei Conti della Campania, Tommaso Cottone, nella sua relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario. "Stiamo recuperando beni del patrimonio immobiliare edilizio di enti locali e delle vecchie Usl - ha spiegato Cottone - Spesso i beni sono usati per fini non istituzionali o gratuitamente. Lo stesso comune di Napoli aveva affidato la gestione del patrimonio alla societa' Romeo con la quale abbiamo avuto un sacco di problemi di cui abbiamo chiesto conto. Per tale immenso patrimonio fonte di spreco e di incuria le soluzioni non sembrano vicine. Occorrono interventi legislativi", ha concluso il procuratore.
"Hanno ancora di piu' ridotto il personale amministrativo e continua il processo di depauperamento dei poteri del pm. Sembra persistere la volonta' di aggirare il fastidio dei controlli contabili e della responsabilita' connesse sottraendo al pm contabile la possibilita' di chiamare in giudizio gli autori di danni pubblici. In questo scenario proviamo a dare il massimo e possiamo dire che la Corte dei Conti della Campania e' ancora al primo posto per il lavoro svolto". E' quanto ha sottolineato il procuratore regionale Tommaso Cottone nel corso della relazione di inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei Conti della regione Campania. Quest'anno sono finite in giudizio 601 persone, sono state avviate 1.100 indagini istruttorie e chiesto 175 milioni di euro per azioni risarcitorie. Sono pervenute 5.244 denunce e aperte 3.900 vertenze". Questi sono i numeri sui quali si lavorano gli otto magistrati della Corte dei Conti, in "perenne emergenza". "Abbiamo diminuito se non eliminato del tutto eliminato la cosiddetta 'fabbrica delle nomine' e la 'parentopoli' ancora tanto diffusa nel resto d'Italia, ma una grossa stretta e' stata data alle societa'' partecipate - ha spiegato Cottone - che rappresentavano una voragine di pubblico denaro che fuoriesce dalle casse locali. Da 43 societa' si e' passati in un anno a 6 con un risparmio di oltre 30 milioni di euro". La Campania e soprattutto la citta' di Napoli erano tristemente note per lo scandalo dei falsi invalidi: "Anche qui abbiamo operato in sinergia con l'Inps che ha intensificato i controlli permettendo un risparmio di milioni di euro ogni anno". Occhi puntati anche sulle attivita' delle Camera di Commercio per le elargizioni di fondi che "vanno perduti e sprecati" e sui "doppi incarichi dei professori universitari". Infine la spina nel fianco delle pubbliche amministrazioni, ovvero gli incarichi esterni e le consulenze. "Dal 2011 al maggio del 2015 si e' passati da 495 a 39. La nuova Giunta sta operando in tale senso ed ha intenzione di azzerarli". (AGI)