Roma - Le indagini su 'Anonymus' della Procura di Roma che hanno portato all'identificazione di 'X', un 29enne di Point Saint Martin (Aosta), esperto informatico ma anche dj, sono una conseguenza di un altro procedimento che nella Capitale e' attualmente nella fase della richiesta di rinvio a giudizio: riguarda, in particolare, otto persone accusate dal pm Perla Lori di aver messo in piedi, tra il 2011 e il 2012, un'associazione per delinquere "finalizzata alla realizzazione di accessi abusivi a sistemi informatici e telematici, danneggiamento, detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso e interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche". Tra gli otto imputati spicca la figura del 37enne pugliese Gianluca Preite che nel 2005 fini' nel mirino della Procura per aver detto di aver captato sul web una telefonata nella quale un italiano avrebbe ordinato a uno straniero l'attacco alla Toyota (fatta passare come vettura con a bordo alcuni terroristi) su cui viaggiavano il funzionario del Sismi, Nicola Calipari, e Giuliana Sgrena, la giornalista del Manifesto, appena liberata.
Nell'ambito dell'indagine su Anonymus Italia, Preite e un altro imputato, Giuliano Mondin, sono ritenuti i promotori di questa associazione per delinquere "con il compito primario di rivendicare e diffondere a mezzo degli organi di stampa una serie di attacchi informatici". Dagli accertamenti e' emerso che il gruppo e' riuscito a entrare nei sistemi informatici protetti da misure di sicurezze di alcune societa', come Vitrociset ed Enav, e poi di enti ed organismi vari, come il Sappe (il sindacato autonomo della polizia penitenziaria), il Corpo delle Capitaneria di Porto-Guardia Costiera, il Banco di Lucca, e la Luiss 'Guido Carli'. Tra le altre contestazioni, anche quella di aver interrotto in modo illecito le comunicazioni telematiche legate a siti internet dello Stato, di enti pubblici e di societa' che gestiscono enti pubblici (beppegrillo.it, poliziadistato.it, carabinieri.it, governo.it, torino-lione.it, vatican.va, gruppoequitalia.it, poliziamunicipale.it, trenitalia.it, interno.it, difesa.it, comune.torino.it ed enel.it). Tutti questi attacchi sono stati rivendicati sui blog ufficiali del gruppo Anonymus, oltre che su vari profili di social network riconducibili al gruppo. (AGI)