Articolo aggiornato alle ore 14.12 del giorno 10 luglio 2018
Salvini nega l’attracco alla Vos Thalassa - nave battente bandiera italiana - che aveva raccolto 67 migranti alla deriva al largo delle coste della Libia, ma il ministro delle Infrastrutture interviene e alla fine i migranti recuperati ieri sera sono stati trasbordati sulla nave Diciotti e dovrebbero sbarcare in Italia. Il condizionale è d'obbligo, perchè il Viminale non ha ancora dato indicazioni sul porto d'arrivo.
Il trasbordo sulla Diciotti è stato autorizzato dal comando generale delle capitanerie di porto - riporta Il Fatto quotidiano - Ma solo perché alcuni di loro devono essere sottoposti a misure cautelari e accertamenti giudiziari per “condotte che hanno messo a repentaglio la vita dell’equipaggio del Vos Thalassa” ha fatto sapere il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli.
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Orgoglioso della @GuardiaCostiera italiana che con nave Diciotti ha preso a bordo 60 migranti che stavano mettendo in pericolo di vita l'equipaggio dell'incrociatore italiano Vos Thalassa. Ora avanti con indagini per punire facinorosi.
— Danilo Toninelli (@DaniloToninelli) 10 luglio 2018
Migranti trasferiti sulla nave della Guardia Costiera
All'origine del trasferimento sulla nave Diciotti dei 67 migranti soccorsi in mare dal cargo commerciale ci sarebbe infatti, un presunto ammutinamento a bordo della Vos Thalassa. Questa - secondo La Repubblica - la ricostruzione del ministero dei Trasporti, che spiega quindi perché la nave della Guardia costiera sia intervenuta stanotte. Secondo quanto scritto anche su Twitter dal ministro Danilo Toninelli, i 67 "facinorosi" si sarebbero ammutinati nei confronti dell'equipaggio della Vos Thalassa all'annuncio dell'arrivo della marina libica che li avrebbe riportati in Africa.
Pochi minuti prima dell'intervento del ministero dei Trasporti, Salvini aveva ribadito che, anche se ormai a bordo della nave della guardia costiera, i 67 migranti soccorsi ieri dalla nave Vos Thalassa non sarebbero comunque sbarcati in Italia.
Braccio di ferro Lega-Cinquestelle
Ora - si legge sul Corriere della sera - la Vos Thalassa resta in attesa di sapere dove portare i naufraghi e a questo punto, come accade da quando si è insediato il nuovo governo Lega-Cinquestelle parte il braccio di ferro: Salvini non intende indicare un porto di sbarco, poiché ritiene che la competenza spetti alla Libia. Quest’ultima, tuttavia, non è considerata "porto sicuro" in base ai trattati internazionali dal momento che non garantirebbe un trattamento rispettoso ai migranti.
Questa volta il quadro è complicato dal fatto che la nave al centro della disputa batte bandiera italiana. Nei casi precedenti Salvini e Toninelli avevano negato assistenza a navi delle Ong sostenendo che non avessero i documenti in regola. L’ultimo braccio di ferro poche ore fa - spiega il Corriere - ha avuto per protagonista la nave militare irlandese «Samuel Beckett» che partecipa alla missione internazionale della Ue Sophia: il ministro dell’interno ha tentato di negare l’accesso a un porto italiano ma alla fine si è dovuto piegare al dettato degli accordi internazionali. Accordi che Salvini avrebbe voluto rimettere in discussione già nel vertice previsto giovedì a innsbruck, venendo però immediatamente stoppato.
Il ministro dell'Interno e leader della Lega nega qualsiasi tensione nel governo. "Assolutamente no" - asserisce - "C'è un governo che si muove sui temi dell'immigrazione, e non solo sui temi dell'immigrazione, in maniera assolutamente compatta e univoca"