Migranti: Bagnasco, Ue non resti ferma a guardare chi muore
ADV
ADV
Migranti: Bagnasco, Ue non resti ferma a guardare chi muore

Migranti: Bagnasco, Ue non resti ferma a guardare chi muore

di lettura
(AGI) - Firenze, 30 set. - "Di fronte a persone che per fuggirealla disperazione rischiano la vita, non si puo' ne' stare aguardare con fastidio, come l'Europa ha fatto per anni, ne'fare i sofisti". E' questo il monito rivolto all'Unione Europeadal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, inapertura del Consiglio Episcopale Permanente che si tiene aFirenze in vista dell'appuntamento del Convegno EcclesialeNazionale previsto dal 9 al 13 novembre. "La coscienza umana -afferma Bagnasco - esige di intervenire: e' quanto ha fattol'Italia fin dalla prima ora, e continua con impegno,generosita', al meglio del possibile". "Nessuno - scandisce ilpresidente della Cei - puo' dar lezione o muovere rimproveri:in prima linea sulle coste l'Italia c'era, a differenza dialtri!". E se "ora l'onda di piena si allarga poiche' il Sud delmondo si e' messo in marcia e non e' disposto a fermarsi", perBagnasco, "sembra essere giunta l'ora della concertazione:vogliamo sperare che tale processo non si fermi e sia nel segnodi una gratuita' senza calcoli". L'auspicio del cardinale e' che, a questo punto, "senzabisogno di barriere, si progetti un futuro sicuro, produttivo esereno per tutti, per chi ospita come per chi arriva". IMUDopo il forte richiamo di Papa Francesco al dovere dellestrutture ecclesiastiche di pagare le tasse sugli immobili neiquali viene svolta attivita' alberghiera, interviene sul temaanche il cardinale Angelo Bagnasco. "Non e' inutile riaffermare- dice nella prolusione in apertura del Consiglio EpiscopalePermanente - anche che le strutture che sono riconducibili arealta' ecclesiastiche e che svolgono attivita' di naturacommerciale, rispettano gli impegni a cui per legge sonotenute". LAVORONella prolusione al Consiglio Episcopale Permanete, Bagnascotorna a sottolineare l'urgenza del problema occupazionale. "Gliesperti ripetono - osserva - che i segnali positivi sonocominciati; nell'agone politico e mediatico, pero', leinformazioni e i dati forniti si rincorrono e non di rado sicontraddicono. Cio' non giova a restituire fiducia. E'soprattutto l'economia reale che deve fornire dati certi econcreti". "Molti guardano al nostro Paese con interesse siapolitico che economico: ma l'Italia - avverte il cardinale - non e' ne' una provincia di qualche impero, ne' unprotettorato, ne' un laboratorio". Secondo Bagnasco, "la globalizzazione non sia, quindi,l'occasione per allargare gli orizzonti industriali a scapitodella proprieta' e del patrimonio professionale dei lavoratori,patrimonio che e' frutto di studio serio e di apprendimento sulcampo, in un passaggio di esperienza, valori, partecipazione,che non ha confronti ne' prezzo". Nella prolusione, il cardinale sottolina inoltre che"insieme al dato dell'occupazione, legato alla produzione eallo sviluppo, vi e' un altro indicatore che, almeno nei Paesioccidentali, rivela lo stato di salute di una societa': ifigli". "Quando un Paese assicura casa e lavoro sufficiente, equando il suo quadro culturale e valoriale, la sua filosofia divita e' sana, allora - conclude - nel cuore della gente nascela fiducia e nuove vite germogliano benvenute, accolte come undono per tutti. La natalita' e' la prova piu' evidente e sicuradello sviluppo e del futuro, almeno per i nostri Paesi". .
ADV