Roma - Si nutre di viscere animali, ha un verso inquietante e un piumaggio nero come la pece: tra tutti i volatili il corvo non è di certo il più amato, eccezione fatta per la monarchia britannica la cui sopravvivenza, secondo la leggenda, è legata a doppio filo a quella dell'animale. "Se i corvi della Torre di Londra moriranno o voleranno via, la Corona cadrà in mani straniere e con essa la Gran Bretagna" recita un detto inglese. Va da sé che nella Torre di Londra da secoli ne vengono costantemente tenuti sette, accuditi da un "raven master" tutto per loro. Dal luogo simbolo della capitale inglese i corvi non furono sfrattati nemmeno nel XVII secolo, su richiesta dell'astronomo John Flamsteed che li accusò di disturbare le sue osservazioni del cielo; in tutta risposta il re Carlo II d'Inghilterra fece spostare l'osservatorio reale a Greenwich piuttosto che trasferire i corvi.
Nella cultura popolare occidentale il corvo è presagio di morte mentre sulle pagine dei giornali trova ampio spazio negli articoli di inchiesta. Nel linguaggio giornalistico-giudiziario, infatti, "corvo" è sinonimo di spia, di gola profonda - che tuttavia può anche fornire informazioni inventate - al fine di denunciare l'impresa o l'istituzione di cui fa parte. O in un contesto ristretto come quello in cui operò il giudice Alberto Di Pisa condannato e poi assolto per una serie di lettere anonime che accusavano Falcone inviate nel 1989 in quella che passò alla storia come l'estate dei veleni.
E di corvi si è tornato a parlare nel 2012 con il caso Vatileaks: una serie scandali riguardanti la fuga di informazioni riservate in merito alla Città del Vaticano e allo Ior. L'associazione tra l'uccello e la fuga di notizie risale all'8 dopo Cristo, quando Ovidio nelle sue "Metamorfosi" descrisse l'uccello come un animale bianco candido e sacro ad Apollo, il quale lo punì trasformando il colore del piumaggio per avergli fornito la triste notizia del tradimento amoroso di Coranide, una mortale che il dio amava. Da quel momento il corvo divenne la spia e l'uccello del malaugurio per antonomasia. Secondo altre leggende dopo il castigo di Apollo, il corvo si rifugiò nell'Oltretomba dove Ade lo prese come sua spia. (AGI) .