Maturita': per storici ed esperti tracce attuali e stimolanti
ADV
ADV
Maturita': per storici ed esperti tracce attuali e stimolanti

Maturita': per storici ed esperti tracce attuali e stimolanti

di lettura
(AGI) - Roma, 17 giu. - Storici e sociologi, seppure conqualche osservazione, promuovono in generale gli argomentidella prova di italiano per la maturita' 2015. "Sono traccebelle, stimolanti, legate all'attualita'. E questo e' unaspetto importante perche' i ragazzi vanno avvicinati alla vita-dice il sociologo Franco Ferrarotti - . Ma attenzione, nonbisogna essere a rimorchio dell'attualita' perche' perargomenti come la resistenza, o la comunicazione social e ilweb, servono mediazioni molto ragionate e non so se i giovanisiano preparati per questo. Parlando di resistenza ad esempio,si rischia di dare un quadro oleografico di maniera che poco haa che vedere con la relta' di come andarono le cose". PerFerrarotti, "sappiamo bene che la resistenza e' stato unmovimento di base molto disomogeneo, non organizzato espontaneo e portato a delle soluzioni sommarie ingiuste: peresempio sono state giustiziate persone che magari meritavano untribunale e un giudizio piu' adeguato. Spero che i ragazziriescano a cogliere questo aspetto". Le trasformazioni delmondo della comunicazione, implicano per il sociologo, la"necessita' di mettere in guardia i giovani dal fatto che lalogica del web, pur rappresentando un grande progresso, esaltal'emotivita' a discapito del ragionamento. E l'aspettoesilarante della rete fa perdere gli strumenti per affrontarela vita reale". (AGI) Mld (Segue)Maturita': per storici ed esperti tracce attuali e stimolanti(2)=(AGI) - Roma, 17 giu. - Gli argomenti delle tracce sonopiaciuti anche al docente di storia contemporanea LucioVillari: "belli e attuali. Era ora. Bello quello su Calvino -afferma - ma anche quello su Malala e ovviamente sullaresistenza. Finalmente, grazie al testo del soldato monarchico,si fa capire ai giovani che la resistenza non e' stata un fattosolo riconducibile ai comunisti ma anche ai cattolici, aisocialisti, ai monarchici, alla gente comune...Vienesottolineata in questo modo la valenza della resistenza intesacome movimento pluralista. Questo dimostra che nessuno puo'appropriarsi della resistenza perche' bisogna tener conto chee' stato un grande momento di reazione di gruppi politici emovimenti di varia natura a testimonianza del suo valoreplurale". Per Villari, sono temi che toccano punti essenzialidel presente e del passato: creativa e' stata l'opposizione alfascismo, creativa e' oggi questa giovane pakistana. Bellaanche la traccia su Calvino". Per Francesco Perfetti, storico edocente all'Universita' Luiss di Roma, "quella sulla resistenzae' una buona traccia. Questa volta anche dal punto di vistacivile. Consente una lettura non retorica della resistenza,troppo spesso quando si e' parlato di resistenza e' prevalsauna immagine che lasciava fuori ad esempio i militari. Ed ilfatto che ci sia un militare monarchico consente di fare undiscorso sulla resistenza che non sia legata a quella che e'l'immagine vulgata. E' quindi una traccia intelligente cheserve per stimolare l'attitudine critica dello studente".Secondo Raffaele D'Agata, gia' docente di Storia Contemporaneadell'Universita' di Sassari, "la traccia sulla resistenza vabene, a patto che si sia davvero competenti in materia.Altrimenti si rischia di fare un tema magari patriottico, senzacapire che nonostante il taglio che e' stato dato, quello cioe'del soldato monarchico che passa nella resistenza, si puo'trascurare la complessita' del fenomeno. Purtroppo - aggiunge -noi possiamo solo supporre che questa complessita' sia statainsegnata davvero bene. Una persona molto preparata puo' fareun'analisi giusta altrimenti e' riduttivo, e ci si limita soloal patriottismo. In generale - prosegue D'Agata - le traccesono molto belle, tutte. Molto attuali e adatte ai giovani". Iltema sulla resistenza e' piaciuto anche a Marcello Pezzetti,storico dell'ebraismo: "bene cosi' - afferma - anche se,concedetemi una osservazione personale: la divisa andavabuttata via molto prima...quando nel 1938 gli ebrei furonoallontanati della scuole. Chi e quanti hanno buttato la divisain quel momento? L'80% della popolazione ebraica era gia'stata ammazzata, perche' non prima? Lo vogliamo comprenderequesto aspetto? Se penso a come e' andato a finire poi tutto ilprocesso di pacificazione del dopoguerra... ho dubbi che possaessere stato compreso". Pezzetti ribadisce pero' che dare un"tema sulla resistenza e' positivo, anche se sono ipercritico.E sono belli anche gli altri temi, quello di Calvino, adesempio, e' splendido. Il Miur - conclude - ha fatto un buonlavoro". (AGI)
ADV