Il passo di Aristotele da tradurre al liceo Classico per la seconda prova della Maturità è tratto dal libro VIII dell'Etica Nicomachea, ed è dedicato all'amicizia. Il brano del grande filosofo risponde al problema fondamentale dell'etica: "Cosa è il bene per l'uomo", sottolineando che proprio l'amicizia è condizione virtuosa, ed è
"radicalmente necessaria alla vita. Infatti, senza amici - si legge nel brano - nessuno sceglierebbe di vivere, anche se possedesse tutti gli altri beni; anzi si ritiene comunemente che siano proprio i ricchi e i detentori di cariche e di poteri ad avere il piu' grande bisogno di amici: infatti, quale utilità avrebbe una simile prosperità, se fosse tolta quella possibilità di beneficare che si esercita soprattutto, e con molta lode, nei riguardi degli amici?".
L'amicizia inoltre, scriveva Aristotele nell'opera dedicata al figlio Nicomaco, considerata il primo trattato sull'etica, "aiuta i giovani a non commettere errori, i vecchi a trovare assistenza e cio' che alla loro capacità d'azione viene a mancare a causa della debolezza, ed infine, coloro che sono nel fiore dell'età a compiere le azioni moralmente belle".
E non solo: "Sembra, poi, che sia l'amicizia a tenere insieme le città, ed i legislatori si preoccupano più di lei che della giustizia: infatti, la concordia sembra essere qualcosa di simile all'amicizia; ed è questa che essi hanno soprattutto di mira, ed è la discordia, in quanto è una specie di inimicizia, che essi cercano soprattutto di scacciare".