Marino si dimette lunedi'. Cantone, "Restero' presidente Anac"
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Marino si dimette lunedi'. Cantone, "Restero' presidente Anac"

Marino si dimette lunedi'. Cantone, "Restero' presidente Anac"

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(AGI) - Roma, 10 ott. - "Non ho niente da dire perche' stafacendo il presidente dell'autorita' nazionale anti corruzionee continuero' a fre il presidente dell'Autorita' nazionale Anticorruzione": Cosi' il presidente dell'Authority, RaffaeleCantone, ha risposto in merito all'ipotesi che sia il prossimocandidato del Pd a sindaco di Roma. Ma se glielo proponessero?"Ho preso un impegno, sto facendo il presidente dell'Anac,abbiamo tantissime cose aperte in corso che sono priorita'importanti per il Paese, quindi e' giusto che mi occupi diquest cose", ha risposto Cantone a margine dell'evento 'Expodopo Expo'.Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, formalizzera' le suedimissioni dall'incarico nella giornata di lunedi' 12 ottobreconsegnandole nelle mani della presidente dell'Assembleacapitolina, Valeria Baglio. La notizia, comunicata dalCampidoglio, e' arrivata alla fine di una intera giornata cheil chirurgo dem ha trascorso nei suoi uffici,concedendosi solo in mattinata una passeggiata in piazza delCampidoglio, assediato dai cronisti, per raggiungere la saladel palazzo dei Conservatori nella quale doveva celebrare unmatrimonio. E lunedi' dovrebbe mettersi in moto l'inchiestadella Procura di Roma che sta indagando, dopo gli espostipresentati da 'Fratelli d'Italia' e dal Movimento 5 Stelle,sulle cene e sulle spese di rappresentanza che Marino ha pagatocon la carta di credito dell'amministrazione comunale portandoil massimale previsto da 10mila a 50mila euro. Nel frattempol'assessore alla Legalita' Alfonso Sabella ha fatto sapere cheil sindaco ha firmato l'assegno di 19.704 euro, come promesso,anche se la restituzione non avra' alcun effetto penale se imagistrati dovessero decidere di contestargli il reato dipeculato. Marino ha avuto anche il tempo per smentire le frasiattribuitegli da alcuni quotidiani: "Si tratta di falsita' chenon ho mai pronunciato. Vedo che si parla di mie telefonate conMatteo Orfini che nella giornata di ieri non sono mai avvenute,vedo mie frasi su inesistenti mail di Walter Veltronipubblicate a firma di Giovanna Vitale su La Repubblica, frasiuscite sul Corriere della Sera in cui mi si attribuisce che'ora faro' i nomi'. Tutto cio' e' falso e sono costretto ancorauna volta a procedere con le querele oltre alle richieste didanni in sede civile", ha detto. La sua linea resta quella diieri, secondo cui le dimissioni giungono dopo un logoramentoscatenato da chi non ha sostenuto la sua azione dirinnovamento. Intervistato dalla "Stampa", Marino ha affermato:"Ci avevano provato con la panda rossa, i funerali diCasamonica, la polemica sul viaggio del Papa. Se non fosseroarrivati questi scontrini, prima o poi avrebbero detto cheavevo i calzini bucati o mi avrebbero messo la cocaina intasca. Mi hanno pure accusato di aver pagato con i soldipubblici l'olio della lampada votiva di San Francesco per farmibello. Senza sapere che sono centinaia di anni che il sindacodi Roma a rotazione con gli altri, accende quella lampada". Intanto, e' gia' cominciato il toto-commissario. Gira ilnome dell'assessore alla Legalita' Alfonso Sabella, che sischermisce: "Se qualcuno ha idee per me le dica...". In ogni caso, come spiegato ieri, Marino potra' restare incarica ancora venti giorni per svolgere l'attivita' diordinaria amministrazione prima dell'arrivo di un commissarionominato dal prefetto. Ci sono, dunque, lunghi giorni, e Sel haaperto alla possibilita' di un ripensamento se Marino cambiasserotta. Mentre Orfini, presidente del Pd e commissario delpartito romano, e' andato da Renzi a Palazzo Chigi, leopposizioni gia' stanno pensando al voto. La Lega, inparticolare, ha messo in pista Giorgia Meloni, la cuicandidatura e' stata definita ottima da Maroni. Intanto, arrival'attacco del Vaticano: l'Osservatore Romano nota preoccupatoche "Ora la Capitale, a meno di due mesi dall'inizio delGiubileo, ha la certezza solo delle proprie macerie". Marino"e' caduto - si legge - sotto i colpi di un'inesorabile seriedi episodi che, a seconda dei casi, sono stati quanto menoqualificati come gaffes, gesti francamente inopportuni osuperficialita'". (AGI).
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